Qua, in Etiopia, è il quarto mese dell’anno. Ed è il 2008.
Poi vi è il calendiario islamico.
E anche quello degli afar, che contano il tempo dall’incrocio di una stella (non ricordo quale) e la luna. Ma nessun ragazzo si ricorda quando avviene: più o meno al nostro ottobre, devo spiegarglielo perchè ho letto un libro. Ma il libro non è una copia della realtà.
Poi ci siamo noi, con i nostri giorni e la fine del nostro anno. E l’inizio di un altro. Che sarà un buon anno. Per questeo ci sarà un falò acceso da africani per dei bianchi e la loro ritualità. Alla fine verranno i ragazzi del paese, un po’ di ragazzi musulmani e un afar (perchè lo conosco e ho insistito perchè venisse).
Ecco, vi auguro buon anno. Vi ringrazio per essere sulla barchetta di Erodoto. Abbiamo bisogno di rematori. Meglio di chi sa gonfiare le vele. Perchè tempo di andare a vela.
Non fateci mancare le vostre idee e i vostri progetti. Ne abbiamo bisogno. Ne abbiamo bisogno assieme. Spero che nel 2016, a primavera, riusciremo a vederci, a incontrarci fisicamente. Qualcuno organizzi qualcosa, magari torniamo a Vicopisano se ci sarà un nuovo festival del Dèi Camminanti.
Un abbraccio a voi. Buon anno.
Andrea Semplici