Testo a cura della redazione
“Shashat Woman Cinema” ha prodotto, in questi mesi di clausura, 7 film di giovani autrici palestinesi, filmati con i telefonini con oggetto la propria vita quotidiana durante il periodo di quarantena. Poco più di diciotto minuti in totale che provengono dalla striscia di Gaza, dalla West Bank ma anche dagli USA e dalla Turchia dove due giovani filmare erano rimaste bloccate. Athar Jadili ripercorre la sua ansia in attesa di portare la figlia a fare un test del sangue in ospedale, a Gaza; Amiad Habareeh da Jenin ripercorre la routine delle lezioni online e della paura di perdere di “consistenza” per essere solo dei bit online. Ma c’è anche l’attesa e la felicità per un matrimonio che verrà nel cortometraggio di Maysa Alshaer, anche lei di Jenin, mentre Dina Amin racconta l’impossibilità di tornare ad Hebron dalla famiglia assieme al figlio.
L’iniziativa è stata resa possibile dal contributo dell’associazione svizzera CFD mentre Shashat Women Cinema è una associazione indipendente che dal 2005 promuove l’attività delle giovani donne in Palestina.
I cortometraggi sono visibili sulla pagina youtube, in lingua originale con sottotitoli in inglese, mentre su FB:
FB: https://www.facebook.com/shashat.org/posts/3128317013887485