Testo e fotografie di Isabella Mancini
Nel cortile dell’Associazione Pontes
Tunisi è bianca. Il cielo pesa, dall’Atlante arrivano venti forti e coperte di nuvole ricce. Tra i vicoli si insinua la polvere, si alzano carte e residui di plastica. Ogni vortice colorato si fonde con il ritmo incalzante che arriva da un cortile. Si spinge una porta blu e si viene accolti da una miriade di libri, vecchi, polverosi, scritti in arabo e in francese, alcuni in inglese, parlano di storie e delle storie del mondo. Su di loro rimbalza il suono del tamburo e il ritmo senza sosta di una litania di donne. Il tempo si ferma, il vento rimane fuori dal cortile, la pioggia scende sottile come un soffio di hammam. Il pensiero inizia un percorso diverso, si stacca dalla logica, entra in uno spazio fatto di immagini e numeri, niente parole. Un sogno o una suggestione suggerita dal canto di queste donne e da un percorso spirituale fatto di input primordiali e on del verbo.
Le ṭarīqa (confraternite) sono state la chiave della porta di accesso dell’islam a tutta l’Africa. Il canto di queste donne parla di una ricerca filosofica che affonda le sue radici nel sufismo. C’è così tanto da studiare, sapere, conoscere, provare, che sta racchiuso in quei libri ma anche sotto ai polpastrelli di queste musiciste, donne e protagoniste di un percorso religioso.
La ṭarīqa Tijāniyya trae origine dallo Shaykh Abu Abbas Ahmad al-Tijani (1737-1815). Nato in Algeria ha studiato teaologia a Fez si è ritirato nel deserto consacrandosi alla recitazione della Ṣalāt al-fātiḥ, una particolare preghiera sul Profeta di origine divina. La Tijaniyya si è diffusa in tutto il Maghreb e nell’Africa occidentale e, in seguito alla morte del suo Maestro, raggiunse anche l’Estremo Oriente ma è rimasta diffusa soprattutto nell’area sub-sahariana. La ṭarīqa Tijāniyya ha una trentina di adepti anche in Italia, in Emilia e Liguria.
Dentro a questo cortile sta racchiuso un mondo, di musica e numeri.
“La Tijannya, musica, storia e tradizioni” fa parte di un serie di incontri sulla cultura tradizionale tunisina organizzati dall’Associazione Pontes (12 rue Sidi Ben Naim Bab Souika – 1002, Tunis Tunisie) nell’ambito del più ampio progetto “Rilanciare Bab Souika: il fattore di sviluppo della cultura, della cittadinanza e l’impegno“.