Sua madre si era trasferita nel campo profughi di Jenin durante la prima Intifada per sostenere l’insegnamento dei ragazzi del campo anche in un momento di forte tensione. Era un’attivista, era comunista, era ebrea e sposata a un israelo-palestinse altrettanto comunista. Arna Mer è morta di cancro a 65 anni ma la sua eredità è stata raccolta dal figlio, Juliano, che nel 2002, subito dopo la strage del campo profughi di Jenin da parte dell’esercito israeliano, decise di tornare ad aprire le porte di quello spazio di arte e cultura nel cuore dell’occupazione israeliana. Juliano fu ucciso a Jenin, appena fuori da casa, una mattina di aprile, quando l’erba non ha trovato ancora il punto del verde smeraldo e l’aria è pungente. Dieci giorni dopo a Gaza, un altro sognatore che ha reso vivi i suoi sogni, è stato ucciso, Vittorio Arrigoni. Il 2011 è stato un anno triste per chi ha creduto nella forza della convivenza umana. Ma il seme lasciato a Jenin da Juliano è stato raccolto, annaffiato, curato, fatto crescere da altri sognatori che si preparano a festeggiare dieci anni di Freedom Theatre. Parlare di libertà, giustizia e eguaglianza può passare anche attraverso il teatro o quello che Juliano chiamava l’Intifada culturale. Workshop, un Festival, mostre fotografiche, un forum sul teatro: sono questi i iù importanti momenti che il Freedom Theatre sta organizzando per aprile 2016 chiamando a raccolta amici e attivisti che in questi anni hanno sostenuto il progetto. Si inizia con quello che ormai è un appuntamento fisso con il Freedom Bus. Dieci giorni, 21 marzo-1 aprile, attraverso la Palestina, i Territori Occupati di Palestina, da Jenin a AlKhalil (Hebron) per conoscere gli abitanti delle comunità locali, la loro resistenza quotidiana alla povertà, alla disoccupazione, all’Occupazione. Dal 5 all’8 aprile si terrà invece un Forum sulla Resistenza culturale e il suo significato (Campo Profughi di Jenin) e dal 4 al 9 aprile, sempre nei giorni dell’anniversario dell’omicidio, ancora senza responsabili, di Juliano Mer Khamis, il Festival teatrale. Ospiti la compagnia teatrale di Hebron che metterà in cena The Siege (Yes Theatre from Hebron), una pièce di Amer Hlehel da Haifa e la performance di teatro di strada di Jana Natya Manch dall’India. Ci sarà anche un workshop teatrale di specialisti internazionali. Si può sostener el’iniziativa in svariati modi: finanziando il progetto, partecipando alle attività, recandosi come volontari a Jenin (si cercano media attivisti, traduttori e copywriters). Tutte le informazioni dal sito web thefreedomtheatre.org