Per cinque secoli nelle montagne del Nord dell’Albania le donne -perchè non vi sono maschi in famiglia, per rifiutare un matrimonio, per ottenere il rispetto della comunità- decidevano di diventare uomini. Burrneshë, parola difficile da tradurre: burrë è uomo, neshë è un suffisso femminilizzante. Una burrneshë è una donna che ha scelto (o è stata costretta a scegliere da antiche leggi consuetudinarie) di diventare ed essere uomo, di vivere la sua vita come un uomo. Queste donne sono conosciute anche come virgjinat e bitume, le Vergini Giurate. La verginità è il loro obbligo. Oggi, fra le montagne del Nord dell’Albania e le solitudini del Kosovo, vivono meno di venti donne-uomo. In genere donne anziane. Figlie di una tradizione severa e impenetrabile. Nessuna di loro sembra essersi pentita della scelta.
Il film di Laura Bispuri ha fatto conoscere il fenomeno al grande pubblico: Vergine Giurata come il libro da cui è tratto della scrittrice albanese Elvira Dones.
Paola Favoino e Giuliana Liberatore da anni ormai stanno portando avanti un lavoro di ricerca documentario iniziato sulle montagne dell’Albania. L’idea del progetto nasce addirittura nel 2003. In questi dodici anni i chilometri sono stati macinati, un sentiero tra l’Italia e l’Albania il Kosovo si è tracciato, come un filo che si è arricchito di storie e di altre che deve finire di raccontare. Per concludere questo percorso Paola Favoino e Giuliana Liberatore hanno avviato una campagna di crowfunding su Ululele.
Erodoto ha seguito Paola Favoino nel suo lavoro fotografico nel numero 8 della nostra rivista.
Ci ha regalato l’emozione di entrare in una dimensione parallela, lontana, difficile, incomprensibile ma umana, straziante e allo stesso modo carica di messaggi che ci parlano anche di noi, di quei legami con angoli reconditi delle sovrastrutture sociali che creano la nostra identità di genere, la nostra identità sociale.
Per chi volesse accompagnare Paola Favoino e Giuliana Liberatore in questa nuova parte di viaggio troverete dettagli, fotografie e ulteriori informazioni a questo LINK.
Le parole di Hana, che ha vissuto la vita da Mark, sono le migliori per cercare di capire l’incomprensibile: ‘Non sono un travestito, un transessuale o un gay. Mai stato niente di tutto questo. Avevo solo giurato di diventare socialmente uomo, costretta dalle circostanze. Lo prevede il Kanun, la raccolta di leggi consuetudinarie dell’Albania del Nord: una donna può diventare uomo, rinunciando per sempre alla femminilità, se lo vuole o se il capofamiglia le assegna questo ruolo’.
Capire l’incomprensibile.