Testo di Letizia Sgalambro
E’ buffo come sia il caso o la vita a decidere chi diventa famoso e chi no, senza riguardo a ciò che le persone fanno per cambiare la storia.
Il caso dei fratelli Milani ne è un esempio: Don Lorenzo Milani è conosciuto da tutti, sia in Italia che all’estero, il fratello Adriano, che è stato un pioniere della neuropsichiatria infantile e conosciuto solo dagli addetti al settore.
Il prete e il dottore, il Don e il Dott., due titoli che servono non tanto per definire le responsabilità, ma piuttosto per allontanarsi da un’eredità familiare che li vedeva figli di padroni e come tali appellati dai contadini. I due Milani Comparetti infatti vivono la loro infanzia a Gigliola, una grande proprietà terriera vicino Montespertoli, sulle colline fiorentine. Il doppio cognome, che Lorenzo abbandonerà mentre Adriano manterrà, appartiene alla famiglia per decreto regio e arriva da un bisnonno senatore e notissimo filologo.
Di famiglia borghese estremamente colta, crescono in un ambiente culturale molto stimolante. In casa girava gente in continuazione, a volte qualcuno veniva ospitato per mesi, e le relazioni umane che nascevano erano fatte di conversazioni ad alto livello, in un intreccio di conoscenze e di saperi a cui tutti erano invitati a contribuire.
Essere Milani Comparetti significa essere dei privilegiati, e significa saper spendere questo privilegio concretizzando i propri ideali per rendere il mondo un po’ migliore di quello che è. Lorenzo sceglie di servire la Chiesa, Adriano di contribuire a creare dei buoni cittadini, e a riportare dignità là dove l’atteggiamento verso la disabilità tendeva a negarla.
Lorenzo combatte perché la scuola riesca ad includere e a far crescere anche i figli degli operai e dei contadini, Adriano perché nella scuola ci siano anche gli ultimi più ultimi, i disabili (o spastici, come si chiamavano all’epoca), perché ognuno abbia un suo posto. Per tutti e due la scuola doveva essere il simbolo dell’accoglienza, dove nessuno doveva restare fuori
Entrambi hanno contribuito a cambiare la storia, e hanno fatto dell’inclusione la loro battaglia personale e sociale. Non erano dei buonisti, come qualcuno ha voluto etichettarli, erano persone competenti e proprio tale competenza, insieme alla testardaggine Milani, ha fatto sì che le loro azioni raggiungessero un’eco internazionale.
Abbiamo già raccontato di Adriano nell’ultimo numero della nostra rivista, chi ne vuole sapere un po’ di più può partecipare Mercoledì 1 Giugno al convegno NON UNO DI MENO La lezione di Adriano e Lorenzo Milani dalle 13 alle 17 presso il Dipartimento di Scienze della Formazione Aula 4, via Laura, 48 (FI). Potrete ascoltare Valeria parlare del padre e dello zio, e conoscere alcuni dei protagonisti dell’avventura di Barbiana e dell’Istituto Anna Torrigiani.