Testo e foto di Tommaso Chimenti
Una periferia che è ad un passo dalla gigantesca piazza che tutto ingloba, formica e vortica. L’intonaco se n’è andato da un pezzo senza trovare sostituti all’altezza. Il vuoto della porta senza rete, senza protezione, l’abisso di una pozzanghera dove è impossibile nuotare, impensabile tuffarsi, reale l’impantanarsi nel fango che ti avvolge caviglie e polpacci. Attorno spalti di piani su piani, di finestre alle quali nessuno s’affaccerà. Alberi lungagnoni e secchi, il verde del prato a chiazze calvo che pare il riflesso dell’ennesimo palazzone venuto su dal nulla, come fungo dopo l’acquazzone. Nessun grido di bambino, nessun scatto sulla fascia, nessun lancio lungo a scavalcare il centrocampo dell’infanzia. Nessuno gioca nell’acquitrinio. Gli adulti dovrebbero chiedersi il perché.