Testo e foto di Tiziana Nicolini
Paese dalle ciclopiche contraddizioni. Scempi, inquinamento, progresso economico, scarsa presenza di democrazia e di diritti sindacali.
Non si visita la Cina se non si vede Pechino, moderna e immensa, con la sua Piazza Tien An Men, ovvero la Piazza della Porta della Pace Celeste…la piazza della protesta e delle repressioni, che oggi appare più invasa dai turisti cinesi che dalle forze dell’ordine.
Non si può mancare neanche l’appuntamento con la Grande Muraglia, che molti pubblicizzano erroneamente come “l’unica opera fatta dall’uomo visibile ad occhio nudo dalla luna”…ovviamente non vero, viste le ridotte dimensioni dello spessore che non supera mai i 10 metri. Opera incredibile, è un serpentone pietrificato che si fa spazio nel verde tra le pieghe dei monti, uno spettacolo grandioso fatto di torri di avvistamento, camminamenti, mura di protezione; strutture poderose che risalgono all’epoca Ming, in molta parte ricostruite, ma che mantengono il fascino originale.
Ma quello che veramente non va perso è la visita alla città di Xi’an, l’antica capitale nota in passato col nome di Chang’An, (la Lunga Pace). E’ da qui – crocevia di carovane e mercanti, d’uomini diversi, idee e culture differenti – che aveva inizio la “Via della Seta”.
Oggi capoluogo della provincia dello Shaanxi, è il più grande centro industriale della regione del nord-est, ancora area di scambi tra l’Oriente e l’Occidente, e luogo di antica cultura cinese, ma soprattutto in vicinanza dell’Esercito di Terracotta.
L’Esercito di Terracotta, fa parte di un elaborato mausoleo creato per accompagnare nell’aldilà Qin, il primo imperatore della Cina, colui che: ha standardizzato monete, pesi e misure; ha collegato gli stati con canali e strade; che è noto per aver ordinato la costruzione della prima versione della Grande Muraglia.
Il mausoleo del primo imperatore ospita uno dei più grandi eserciti della storia, sebbene sia costruito interamente in argilla. La massa di guerrieri di terracotta incaricati di custodire la tomba dell’imperatore per l’eternità è stata scoperta nel 1974, quando alcuni agricoltori scavando un pozzo trovarono una testa di argilla – la prima di forse 7.000 figure uniche. Ogni guerriero dell’Esercito presenta un volto umano realistico, probabilmente basato su una persona realmente vissuta.
La maggior parte dell’esercito è ancora nascosta sotto il terreno insieme all’Imperatore, protetto da un fiume di mercurio che pone non poche sfide agli archeologi, incaricati si di completare gli scavi ma senza rovinare l’Esercito e senza porre in pericolo le persone.
Contrariamente al resto dei siti storici cinesi, qui si respira “il rispetto per l’originale” visibile nella religiosità espressa durante le operazioni di restauro che restituiscono i più bei guerrieri allo sguardo degli studiosi e alla mercé degli immancabili cacciatori armati di telefonino.