di Paolo Ciampi
È bello, fatto con passione ma anche con competenza, ti spiazza perché non te lo aspetti in posti così: un festival del libro che in realtà è assai di più di un festival, perché non è solo una sommatoria di incontri con autori, un programma più o meno azzeccato. Piuttosto punta a riunire una comunità di persone che cercano insieme il profumo dei boschi e quello della carta. Libera i libri dall’aria pesante della città e li porta su in montagna: e in questo modo fa bene oltre che ai libri, a chi abita in montagna e a chi la montagna la può riscoprire. E giunto alla quarta edizione è la prova provata che i buoni eventi di cultura si fanno anche salendo di quota, tra vette e crinali, in prossimità di confini che sta solo a noi attraversare.
Ecco, questo è Libra, il Casentino Book Festival, organizzato da In Quiete a Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, e in altre località del Casentino: Corezzo, Raggiolo, Il Doccione.
Negli anni passati è stato già scoperto da autori come, Paolo Cognetti, Tiziano Fratus, Claudio Morandini, Enrico Camanni, Sandro Campani, Maurizio Maggiani. Quest’anno, con la direzione artistica del poeta e scrittore Paolo Vachino, annoderà i fili di altre narrazioni dedicate alla vita di vallata e di montagna, ai paesaggi fragili e indispensabili, alle memorie che sono futuro, alle difficoltà e alle opportunità dell’Appennino e delle sue comunità
Di tutto questo si parlerà con l’antropologo Marco Aime, il paesologo Franco Arminio, gli scrittori Bruno Arpaia, Paolo Ciampi, Michele Marziani, Ivan Fantini, Paolo Merlini, Maurizio Silvestri.
Nutrito il programma degli eventi collaterali, dai laboratori di acquerello con i pittori Claudio Jaccarino e Max Masa al concerto del sabato quest’anno affidato a Giorgio Canali (ex chitarrista dei CCCP) e alla sua band Rossosolo; dala mostra di immagini “Il bosco dentro e fuori” di Sara Brezzi; dalle escursioni in compagnia degli autori nei boschi alle cene con i prodotti rigorosamente locali.