di Alessandro Vergari

Appollaiato su di un piccolo scoglio, fatto quasi su misura, il faro di Tourlitis è tra le più singolari e fotografate sentinelle del mare.

Fu costruito nel 1887 quando il porto di Chora, ora molto tranquillo, era rivale del Pireo di Atene. La cittadina, capoluogo di Andros, si distende con le sue casette bianche su  una stretta lingua di terra che termina con un isoletta dove, ancora oggi, superando un ardito ponticello in pietra, si possono osservare le rovine di un castello veneziano. Oltre il castello una serie di scogli si inabissano in mare e riemergono magicamente 200 metri al largo dando la base al singolare faro. Fu il primo faro automatico della Grecia e fu purtroppo distrutto durante la seconda guerra mondiale, ma il ricco magnate della famiglia Goulandris lo riedifico nel 1994 e volle dedicarlo alla figlia morta giovane, Violanda.

Per anni ha guidato ad un attracco sicuro la navi che provenivano dal Mar Nero con  il grano rumeno, da Smirne con i profughi greci sloggiati dalle loro millenarie case anatoliche, da Alessandria d’Egitto con i versi di Kavafis, e da lontano sembra ancora un piroscafo in avvicinamento anche se io lo preferisco vedere come una nave che parte alla scoperta di nuovi lidi.