Testo e foto di Sara Santarelli
Un deserto che si spegne e la luce della luna.
Sabbia nell scarpe e l’insicurezza di quello che sarà domani.
Il mondo sta morendo, posso sentire il suo respiro di paura tra i sussurri della gente.
Chiudo gli occhi e c’è silenzio, un silenzio che fa scoppiare i timpani.
Il mondo che si inverte e il bianco fa paura.
I bambini scappano e la gente si tappa la bocca al mio passaggio.
Inquietudine e vacillamento.
La mia terra è lontana, la mia gente si sta ammalando e io sono qui nella mia bolla di speranza.
Poi le chiacchiere sussurrate sottovoce e poi urlate dai balconi.
Le news sui giornali, il terrore.
Le frontiere chiudono, le sette ore che separano Delhi e Milano diventano mesi di attesa.
Tornare diventa pericoloso per me e per chi amo.
Sono lontano, lontano da tutto ciò che chiamo casa.
Il virus dell’umanità, il virus della separazione.
I giorni passano, lenti, pesanti.
Una pena toccata al mio paese che piano piano si espande tra confini e tra le terre.
Non risparmia più nessuno, bianco, nero, povero, ricco.
Le mani che si uniscono, le lacrime che si mischiano.
Siamo tutti parte della stessa siccità.
In un attimo la moneta si ribalta in questo mondo di disastri e discriminazioni.
Possiamo sentire l’altro più vicino, possiamo sperimentare tutti lo stesso dolore.
Non siamo mai stati così simili, non siamo mai stati così umani.
Il mondo rallenta, sotto un’ovatta di tragedia.
Le famiglie si radunano.
Le distanze diventano tangibili e il calore umano negato prende un’importanza inestimabile.
Il profumo, l’odore delle pelle, gli abbracci che sanno di casa.
Il mondo ci chiede di fermarci, è stanco è esausto.
Le chiacchiere rallentano, i bambini mi sorridono.
Ho avuto paura che questa terra che tanto amo mi girasse le spalle.
“Sei bloccata qui in india?
Non importa, puoi restare, questa è la tua casa e stai sicura che ci prenderemo cura di te”.
Per ogni schiaffo, dieci carezze, questa è la mia India.
Nonostante io sia qui lontano dalla mia famiglia, non ho paura e non sono sola, sotto la luce della stessa luna.
Nella foto di Sara Santarelli: Khuri, Thar desert Jaisalmer.