Testo e foto di Vito Finocchiaro
Mascali, 19 Febbraio 2021 – Tre anziani scherzano e parlano nella piazza della città di Mascali incuranti della spettacolare colonna di materiale piroplastico che alle loro spalle si sta alzando dal cratere di sud est del vulcano Etna. Un’imponente colonna che, per molti chilometri, sovrasta tutto e tutti, oscurando il sole. Uno scenario apocalittico, si potrebbe dire, ma per chi è nato e cresciuto alle pendici del vulcano tutto ciò è quasi una paradossale routine.
Una “strana” simbiosi, quella dell’Etna con le sue genti, perché, come diceva Goethe, riflettendo sulla forza della natura, “[…] come fa oggi potrà fare sempre”.
“A Muntagna”, come la chiamano i siciliani, spesso viene considerata come una sorta di gigante buono, ma negli ultimi anni sta mostrando di avere un carattere piuttosto esplosivo. Da sempre se ne canta la sua immensa bellezza e da sempre il suo “essere” ha affascinato noi umani, avidi di conoscerne i più intimi meandri. Non c’è giorno in cui le Genti etnee non alzino lo sguardo verso il cielo perché sanno bene che da un momento all’altro tutto può accadere.
Come fece nel 1928 quando la forza brutale del vulcano devastò completamente il paese di Mascali. Ciononostante l’amore dei siciliani per “Idda” non è mai cambiato, non si è mai trasformato in paura od odio.
“A Muntagna” è un posto unico al mondo. Un luogo dove ci si sente sospesi tra cielo e terra, perché, mentre ne ammiri la potenza e i segreti, tra i paesaggi lunari delle distese di lava e i suoi crateri, puoi anche osservare l’orizzonte del mare.
Un territorio dove la forza della natura mescola i suoi elementi creando paesaggi dai contrasti forti e dove fantasia e psiche, dando vita ad immagini surreali e sfuggenti, regalano emozioni indimenticabili.