Testo di Carlotta Alaura
Sidney, 2004 – Un uomo qualunque, all’angolo di una trafficata strada pedonale, dispensa abbracci ai passanti davanti a tanta diffidenza e sgomento. L’idea gli era venuta in mente in aeroporto, al rientro in Australia quando, dopo diversi anni di vita fuori dal proprio Paese, non aveva trovato nessuno ad accoglierlo. Quel giorno, per strada, aveva solo tanta volontà e un cartello con su scritto “Free hugs”. Un flashmob ante litteram, solitario ma globale, un meme prima di Instagram e Tik Tok. IL suo piccolo gesto arrivò su YouTube nel 2006 e tre mesi più tardi aveva milioni di visualizzazioni. Un semplice abbraccio era diventato un movimento internazionale inarrestabile. Quello che un singolo uomo aveva improvvisato per criticare una società frettolosa che troppo spesso celebra la separazione, tanti artisti lo hanno elaborato a proprio modo immortalando inconsapevolmente una rivoluzione.
Jesi, 2021 – Nell’età degli abbracci negati Free hugs è il titolo scelto per una mostra sugli abbracci raccontati attraverso i fumetti, un modo per scoprire le tante forme dell’abbraccio e una panoramica sulla varietà stilistica e sulla grande energia creativa del disegno contemporaneo, italiano ed internazionale: da Gipi a Manuele Fior, da Davide Reviati alle personalità emergenti del graphic novel (tra cui Zuzu, Antonio Pronostico e Alice Socal), dall’umorismo corrosivo di Maicol e Mirco alla riscrittura dell’immaginario fantascientifico operata da LRNZ; dal ricordo di maestri come Will Eisner e Jacovitti fino al raffinato intimismo di Bianca Bagnarelli, matita del “New York Times”.
Preceduta da un’anteprima la sera del 2 settembre a Venezia (alle 21.00 in Sala Laguna, nell’ambito delle Giornate degli Autori la mostra, nella sua versione integrale, sarà inaugurata il 3 settembre a Jesi, a Palazzo Bisaccioni dove resterà fino al 10 ottobre. La terza tappa della mostra sarà invece ospitata al P.A.F.F. Palazzo Arti Fumetti Friuli di Pordenone nella prestigiosa sede di Villa Galvani a novembre 2021.