Testo e foto di Letizia Sgalambro

Appartenendo alla comunità degli Amici di Erodoto non posso non amare carta, libri, stampe e quant’altro sia legato alle pubblicazioni. Quindi una visita al museo della stampa di Lione non poteva mancare. Mi ero ripromessa di starci non oltre 30 minuti e invece ho superato abbondantemente l’ora!

Intanto il palazzo e la sua posizione. Nascosto in uno dei traboules tipici della città, che sono passaggi interni per andare da una strada ad un’altra senza essere visti, si affaccia su una minuscola piazzetta in un palazzo che ha a fianco una splendida scala a chiocciola su cui affacciano diversi corridoi con soffitti a volta. È un palazzo rinascimentale che è stata la prima sede municipale della città.

Una volta entrati nel museo si comincia a sognare e immaginare una storia che comincia dal medioevo: libri copiati a mano per poi diventare i primi libri stampati, varie edizioni di bibbie antiche, libri religiosi tradotti in più lingue affiancate, libri di botanica e illustrazioni del mondo animale, libri di grafica per la creazione delle lettere… In ogni sala si percorrono pezzi di storia ammirando le tecniche dell’epoca e le genialità degli stampatori, per arrivare poi alla parte più moderna con mostre temporanee che si soffermano più sullo studio della grafica (manifesti, copertine di dischi, oggetti di uso quotidiano come biglietti dell’autobus) e l’evoluzione della stampa, ai tempi della rivoluzione industriale prima, e del web adesso. Si scopre tutto lo studio che esiste dietro la classificazione dei caratteri, la loro influenza nello sviluppo della tipografia, la precisione della loro realizzazione anche nel ‘500.

Si segue l’evoluzione delle macchine da stampa, o della composizione dei caratteri, dell’uso delle immagini e del rapporto fra pieni e vuoti. Uno degli obiettivi dichiarati del museo è dare conto della diversità delle stampe attraverso l’evoluzione di una società divenuta nel tempo sempre più complessa e desiderosi di informazioni, così come spiegare perché questo o quell’altro materiale stampato prende questa o quell’altra forma e non un’altra.

C’è tanto da vedere e da scoprire, anche con un pizzico di nostalgia per oggetti o segni che adesso non ci sono più.

Da non perdere lì accanto la chiesa di St Nizier nella omonima piazza, che ospita spessissimo concerti d vario tipo.