Testo a cura di Isabella Mancini
Da Wanda Wulz a Cindy Sherman, da Florence Henri a Nan Golden. Come si sono auto-rappresentate nella fotografia le donne? È la domanda da cui parte l’esposizione fotografica curata da Guido Comis, in collaborazione con Simona Cosa e Alessandra Paulitti, prodotta da ERPAC e esposta al Magazzino delle Idee di Trieste fino al 26 giugno. Come si affermano e con quale immagine le donne nel mondo della fotografia? La nuova concezione delle donne attraverso 90 opere che attraversano tutto il Novecento. Dal convenzionale ritratto in posa alle sperimentazioni.
La mostra è suddivisa in sezioni, ognuna delle quali rende conto di una diversa forma di rappresentazione dei ruoli che le donne interpretano nelle fotografie. La sezione “Artiste e modelle” è dedicata alle donne che sono state creatrici e allo stesso tempo hanno prestato i loro volti e i loro corpi per opere altrui (Meret Oppenheim, Tina Modotti, Dora Maar); “Il corpo in frammenti” raccoglie gli autoritratti che restituiscono immagini di corpi parziali, riflessi in specchi fratturati (Valie Export, Jo Spence e Renate Bertlmann). “Una, nessuna e centomila” raccoglie gli autoritratti delle artiste che, da Claude Cahun a Cindy Sherman, hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso mascheramenti identità o stereotipi diversi. Infine una sezione dedicata alle identità culturali e sessuali nella definizione dei canoni di bellezza.
Io, lei e l’latra – Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste, Magazzino delle idee fino al 26 giugno
Informazioni www.magazzinodelleidee.it info@magazzinodelleidee.it | T +39 040 3774783
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