Testo e foto di Andrea Semplici.
Alemayehu Fanta ha 72 anni. Forse ha 72 anni: non ne è così certo. Testa calva, alto, piccoli baffi ben curati. Uomo degli altopiani, nato nella regione del Wollo. Figlio di un prete. Ha l’aspetto di un vecchio signore dell’Etiopia: antica cravatta regimental, una camicia azzurrina oramai sbiadita, una giacchetta usata mille e mille volte. Una cura attenta del vestire. Alemayehu è un debterà. Non lo avrei mai detto incontrandolo nei corridoi della Yared School Music di Addis Abeba, il più importante conservatorio della capitale. Alemayehu è un cantore della chiesa ortodossa. Un musico musico, un esperto di liturgia. I debterà sono una parte essenziale della gerarchia ecclesiastica etiopica. Oscillano con i loro sistri nelle interminabili cerimonie religiose. Cantano con voce da trance ipnotica.
Alemayehu accarezza le dieci corde della beghenà, la cetra grande. Corde di intestini di capra. Simboleggiano i dieci comandamenti. Scala pentatonica.