Testo di Isabella Mancini | Foto Andrea Semplici

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Eva Cantarella durante l’incontro a Pistoia – Dialoghi sull’Uomo, festival culturale di antropologia del contemporaneo.

 

Che faccia abbia avuto nessuno lo sa. Le statue che lo ritraggono sono tutte successive alla sua morte. Se il suo volto rimane ignoto, così come gran parte della sua vita, i suoi scritti lasciano un solco profondo tra gli uomini tanto da consegnarlo alla Storia come il primo reporter, come diceva Kapuscinski, o il primo storico.

A Erodoto ed alla sua curiosità è stato dedicato il primo incontro della seconda giornata di questa edizione di Dialoghi sull’Uomo. A condurre questa lezione la massima esperta nazionale del settore, Eva Cantarella, docente di Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università di Milano e autrice di numerosi libri, tra cui “Itaca” e “L’amore è un dio”.

“Ho voluto parlarvi di Erodoto e non di Omero – ha detto aprendo il suo intervento- per svariati motivi. Sicuramente quello più importante è che l’approccio di Erodoto agli altri (filone portante della quarta edizione dei Dialoghi), ai popoli non greci, i barbari, è sempre stato di estrema curiosità. Ha sempre dimostrato un’apertura mentale amplissima, non esprimendo mai giudizi, non valutando ma osservando. Si può considerare un vero e proprio precursore del relativismo culturale.”
Erodoto ha viaggiato in epoche dove viaggiare era un rischio enorme, per terra e per mare. Con i suoi occhi ha voluto vedere usi e costumi di popoli lontani per raccontarceli nelle Storie: la Lidia e la Persia, l’Egitto e Babilonia. Il motivo che lo spingeva a correre questi rischi non è mai stato un incarico ufficiale ma un piacere personale e lo si capisce da come si dedica al racconto. La sua narrazione rimane legata alla forma della logografia, alla tradizione orale, con ancora un cordone ombelicale fortemente radicato nella mitologia. Se nel proemio dichiara infatti di voler dedicare il suo lavoro alla memoria delle gesta eroiche dei greci nelle guerre contro i persiani, ecco che lo si vede partire subito per la tangente: le descrizioni etnografiche e geografiche sono al centro delle sue attenzioni, matrimoni, modo di edificare le città, tradizioni funerarie , descrizione dei vari animali, questo è ciò che gli interessa.

Ed oggi interessa anche a noi, e non potrebbe essere altrimenti, ma anche alle decine di persone accorse a Pistoia per seguire l’incontro con la Cantarella. Dialoghi sull’Uomo prosegue anche oggi, per tutta la giornata e chiude con altre storie greche: quelle raccontate da Vinicio Capossela con Antropotiko Tefteri. Canzoni per un’odissea intorno all’uomo.