Era il 1856. Mancavano pochi anni all’unificazione dell’Italia, ma Pietro Marubi era stato costretto dal suo attivismo politico e dal coinvolgimento nell’omicidio del sindaco di Piacenza a fuggire dalla sua città ed a riparare nell’Impero Ottomano, fino ad arrivare a Scutari. Inizia qui il suo successo come fotografo. Apre un Atelier, il primo del paese, che diventa fucina della nuova arte in tutti i Balcani. Realizza fotografie per famiglie agiate ma anche servizi fotografici come quello che gli fu commissionato dal London News o dalla rivista “Illustrazione italiana” sui villajet di Scutari. I suoi scatti sono così testimonianza storica tanto da essere riconosciuti come patrimonio internazionale dall’Unesco e conservati in un archivio a Scutari. Le foto più antiche risalgono 1858-59 e, da oggi, una selezione di queste sarà in esposizione allo IED di Firenze in occasione della seconda edizione del Balkan Florence Express, il Festival di cinema e cultura balcanica organizzato da Oxfam Italia nel capoluogo toscano in collaborazione con il Festival dei Popoli e la 50 Giorni di Cinema. Cinema che ci sarà all’Odeon di Piazza Strozzi il 12 e 13 dicembre ma sarà preceduto anche da un convegno internazionale all’Istituto Europeo e dallo spettacolo ”Kafka project: frontiere/granice/meje/grens/borders” opera di Katarina Holla prodotto dal Teatro Nazionale di Fiume (9 dicembre ore 18,30). Mostra ad ingresso gratuito, come il teatro anche se ci si deve prenotare per mail.
Info e prenotazioni:monika.rzemieniecka@eui.eu.o http://www.eui.eu/DepartmentsAndCentres/PoliticalAndSocialSciences/Index.aspx
(IM)