Testo e foto di Vito Finocchiaro
Il vulcano Etna, A Muntagna come la chiamano le sue genti, è un concentrato di miti, leggende ed intrecci culturali. Oggetto di interesse scientifico e speleologico è anche una grande testimonianza di natura antropologica.
Aurore e crepuscoli lo avvolgono in un gioco di luci e ombre che danno vita a immagini surreali e sfuggenti.
Fin dalla notte dei tempi ha ammaliato gli uomini, avidi di scoprirne i più intimi meandri e la sua misteriosa bellezza, alla ricerca di quel legame tra realtà e immaginario come viaggio introspettivo dentro l’anima.
Tra le sue viscere vengono collocate, sin dalla notte dei tempi, presenze oscure e sfuggenti, divinità occulte, giganti, maghi, fate e briganti. Il silenzio delle sue notti viene spesso rotto dal faticoso ansimare di Efesto, che tra le buie cavità delle grotte forgia il ferro facendo innalzare al cielo lapilli di lava rossi.
Dentro alle sue grotte, il Gigante Encelado, che in quell’Inferno fu confinato per aver oltraggiato gli Dei dell’Olimpo, spalanca le fauci mostrando aguzzi “denti di cane” e nell’oscurità lamenta il suo eterno tormento per la punizione ricevuta
Il suo respiro infuocato attraversa i meandri più profondi del Vulcano, e risale fino alla vetta dove, sgorgando come un fiotto di sangue, tinge i fianchi della Muntagna e si espande lentamente sul suolo dell’isola.
Vetri che vibrano, bagliori di fuoco che si stagliano nel cielo, spettacolari nubi di gas, piogge di sabbia, fiumi di fuoco.
Uno scenario apocalittico, ma per chi è nato e cresciuto ai piedi di un vulcano tutto ciò è quasi una paradossale routine. Una “strana” simbiosi, quella dell’Etna con le sue genti. Non c’è un solo giorno che non si alzi lo sguardo verso il cielo perché qui, da un momento all’altro, tutto può accadere.
Cone nel 1928, quando devastò il paese di Mascali, l’unico ad essere completamente distrutto dalla lava negli ultimi 330 anni.
Un luogo unico al mondo è questa terra, entrata nel 2013 nell’elenco dei beni costituenti il Patrimonio dell’umanità.
Terra complessa, di contrasti dominata da una natura severa ma anche benigna. Sembra immobile ma c’è vita sotto la cenere della grande Muntagna, pronta ad esplodere in tutte le sue più diverse e seducenti manifestazioni.