Testo di Isabella Mancini, foto di Luca Grillandini

Sodoma e Gomorra. Ghana, 27 milioni di abitanti, poco più, poco meno. La sua capitale, Accra, ne ospita quasi tre milioni e 50.000 di questi, i più poveri dei poveri, vivono a Agbogbloshie, slum affacciato sull’inquinatissimo Korle Lagoon, una depressione naturale che negli anni è stata trasformata in pozzo nero dei rifiuti industriali e umani della capitale. A Agbogbloshie si riciclano i rifiuti elettronici del nord del mondo, si svuotano apparecchi elettronici, lavatrici, tv, radio. Niente di sistematizzato però, tutto viene bruciato, con rilascio di fumi e diossine nell’aria, nella terra. Mucche e capre pascolano a due passi dai copertoni dei camion che fanno alzare nere colonne di fumi pestilenti fino in cielo. In questa “Sodoma e Gomorra” vivono decine di migliaia di famiglie, lavorano ragazzi e bambini, per separare i materiali, rame, ferro, dalla plastica e poterlo poi rivendere.


Un cimitero di rifiuti elettronici, provenienti dal Nord del mondo, che concludono qui il loro ciclo vitale. Secondo stime dell’ONU ogni anno si producono tra i 20 e i 50 milioni di tonnellate di e-waste e da 50mila cellulari si possono ricavare metalli preziosi come oro e argento visto che circa il 10% dell’oro di tutt il mondo è usato proprio per la ostruzione di apparati elettronici. Questi sono rifiuti che dovrebbero essere smaltiti in impianti omologati ma è meno costoso spedirli in Africa, in discariche come questa. Anche se la Convenzione di Basilea del 1989 l’hanno firmata tutti i paesi membri dell’UE e altri 182 Stati (meno gli USA e Haiti) si è pensato ad un modo per aggirare il problema: come abbattere il digital divide che affligge l’Africa? Inviando vecchi pc che però, al 75% sono inutilizzabili, restando in loco, destinati così alla discarica. Un mecanismo di difficile soluzione quando gli interessi sono così grandi, il giro d’affari per i paesi del nord del mondo alto ed anche per il Ghana che in tutto il paese si stima sia un economia di 200milioni di dollari.
Le fotografie che ccompagnano questo articolo sono a cura di Luca Grillandini e vi proponiamo anche un video realizzato da Ilaria Sesana (con Me-Desmond Neeboi, Emmanuel Mensah) dal titolo “Agbogloshie. Postcard from Hell“, realizzato per il concorso “RAEEporter” promosso da Ecodom, consorzio che promuove il corretto smaltimento dei rifiuti tecnici ed elettronici.