Testo e foto di Sergio Leone.
Blu, segnalato dal periodico britannico The Observer tra i dieci migliori street artist contemporanei, italiano di età imprecisata inizia la sua attività di artista politicamente scorretto alla fine degli anni novanta nelle periferie di quella Bologna dei centri sociali e dei capannoni industriali dismessi. Porta in strada la sua arte oltremodo irriverente, partecipando ai festival di tutto il mondo. I suoi giganteschi personaggi bianchi dai contorni neri senza sfumature, il cui immaginario sembra ispirarsi al mondo dei fumetti, appaiono quasi all’improvviso ma mai svincolati dal contesto dove si inseriscono e dalla gente che vi abita.
Così come è accaduto a Niscemi, in Sicilia. All’interno della Sughereta, istituita già dal 1997 riserva naturale orientata, dove la Marina Militare degli Stati Uniti d’America sta edificando una delle quattro stazioni terrestri del sistema MUOS (Mobile User Objective System) di comunicazione satellitare per il controllo delle forze militari statunitensi in movimento in tutto il mondo, compresi i droni gli aerei senza pilota.
La popolazione siciliana esprime fortissime preoccupazioni riguardo le conseguenze del funzionamento di questo sistema, dell’esposizione prolungata a campi elettromagnetici sulla salute umana e sull’ecosistema della Sughereta di Niscemi. Dal 2009 il movimento pacifista No MUOS, nato dall’adesione spontanea di privati cittadini, si batte per la revoca alla messa in funzione della stazione americana.
L’artista bolognese appoggia la causa dei siciliani. Lo fa a modo suo: sul Belvedere di Niscemi, alla destra di chi arriva, un enorme cartello stradale avverte di non deturpare il paesaggio in modo chiaro e imperativo. Non molto lontano, nel quartiere Sante Croci, che fu oggetto nel 1997 di una disastrosa frana, sulla parete di una casa disabitata si erge imponente un’altra sua opera, questa volta più complessa ed incisiva. Un enorme mostro dalla perfetta architettura meccanica che non a caso ricorda il topo disneyano si oppone con le sue onde elettromagnetiche rosso sangue e con la sua nidiata di droni alle deboli gialle onde sonore degli attivisti che impugnano zappe, cesoie, sassi, chiavi inglesi e bandiere “No MUOS”. Il disperato tentativo degli abitanti della piccola città siciliana di fermare in tempo un incombente futuro di croci e di morte.
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