testo e foto di Rita Cuccurullo

Tutti vengono rapiti dal fabbricante di draghi.
Lui mette da parte l’ultimo esemplare e risponde con pazienza alle domande degli increduli turisti:
– Sì, sì solo creta, fantasia e molta cura…
Poi, pennello in mano, l’artigiano poco piú che ragazzo riprende solerte la sua opera.

A fianco a lui un altro venditore enuncia a gran voce i poteri della sua mercanzia:
– Quarzo bianco per la protezione, Onice cielo, alza l’autostima… Ametista, la pietra della trasmutazione… Ogni pietra, un viaggio.. Ogni viaggio, una storia…
Sorride l’uomo che ha finalmente carpito l’attenzione di due ragazze: fa loro cenno di avvicinarsi e di scegliere una pietra colorata da un cofanetto in legno, scrigno di un tesoro in miniatura. Le pietre scelte appaiono e scompaiono tra le mani sapienti dell’artigiano: pinza, fil di ferro e in pochi secondi sono tramutate in un orecchino e un anello.
Maghi del quotidiano, musicisti, ballerini, spremitori di arance, lettori di tarocchi: tutti i buscavida si affacciano ogni domenica mattina alla enorme fiera di San Telmo. Il quartiere pullula di turisti gringos, è l’occasione per guadagnare in dollari.

Centro storico di Buenos Aires, San Telmo è il quartiere bohémien per eccellenza, miseria e nobiltà si mescolano, personaggi di romanzi diversi si ritrovano a percorrere le stesse viuzze tra gli imponenti palazzi del 1600. San Telmo fu il prestigioso quartiere della nobiltà creola fino alla terribile epidemia di febbre gialla del 1870, poi i palazzi vennero abbandonati per sfuggire al contagio e col tempo si trasformarono in conventillos: le stanze delle case signorili furono affittate alle numerosissime famiglie di emigranti europei in condizioni di precarietà.
Proprio tra le mura dei conventillos ha visto la luce il tango, musica ibrida, ballata all’inizio solo tra uomini di coltello e puttane. Una musica che, conciliando ritmi di matrice africana
e virtuosismi d’orchestra, sublima la passione per la vita proprio dinanzi all’ineluttabilità della morte.
– Una simmetria del vuoto, un equilibrio a due… sembrano suggerire le gambe di una ballerina librandosi nell’aria.

In mezzo ai tavolini di un bar una coppia si esibisce, un rituale dal sapore antico si compie: i due si guardano languidamente, poi lui le porge la mano per invitarla, in un turbinio di brillantina e paillettes i tacchi scivolano tra occhiate complici. Poi la musica tace di nuovo e i due ringraziando il pubblico passano con un cappello a riscuotere il proprio premio. E in quell’abbraccio tra destini lontani terminano anche le domeniche di San Telmo, la cui piazza principale, la piazza Dorrego si trasforma in un enorme sala da ballo a cielo aperto dove tutti sono invitati a partecipare, tutti parte del eterno carnevale della vita.

 

Rita Cuccurullo si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali a Genova, dove é cresciuta. Dalla sua città ha ereditato l’antica passione per i viaggi e le imprese impossibili. Ha vissuto tra Spagna e Gran Bretagna. Attualmente vive a Buenos Aires dove studia narrazione orale per poter continuare a ascoltare e raccontare storie.