Testo e foto di Isabella Mancini
Povere palafitte, di legno, poi rivestite di mattoni, magazzini per le merci, strette e lunghe per non pagare la tassa sul suolo pubblico. Costeggiando i canali che oggi fanno bella la città, parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco, si gode del bianco di zucchero che lacca il legno del tetto degli edifici e stacca sull’azzurro del cielo. Sembrano disegni su cartoni per le scene di un film. Sul Brauwersgracht non si sente più il profumo delle spezie che rientravano dall’Asia e i magazzini del ‘600, i depositi per le navi, le birrerie, sono diventati appartamenti dal valore di migliaia di euro al metro quadro.
Ho come l’impressione che al prossimo giro non sarà colpa dei bulbi di tulipano.