Testo e foto di Virginia Zoli
Durante il mio viaggio a Cuba alloggiavo in una piccola casa particular nel cuore dell’Habana centro, uno dei quartieri più autentici della capitale. Belkis, la signora che mi ospitava, prepara abbondanti colazioni ogni mattina e dal mio piccolo balcone potevo osservare tutto quello che succedeva là fuori. La vita di strada mi incuriosiva molto, scandita dagli schiamazzi dei bambini, dal ritmo del reggaeton, le urla dei venditori. Mi ritrovavo spesso a contemplare il quartiere, le signor sedute fuori davanti all’uscio di casa magari intente a chiacchierare da una finestra all’altra e poi i bambini, che giocherebbero con qualunque cosa, fossero anche macerie di edifici in rovina.
La quasi totale assenza di internet, al di là di qualsiasi argomentazione politica, era come un regalo: tempo per la vita di tutti i giorni.
Nessuna faccina si affacciava sullo smartphone, se non nei rari punti di rete wifi a pagamento sparsi per la città. Queste fotografie nascono dalla mia esigenza di raccontare questa vita di strada.Il contesto temporale: le settimane poco prima delle elezioni presidenziali del 2018 che avrebbero messo la parola fine alla dinastia politica dei Castro.