Testo e fotografie di Greta Semplici

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Due antichi fiumi si baciavano sotto le cave di Las Geel. I fiumi sono ormai secchi, prosciugati da un sole cuocente ed un deserto di rocce rosse. Sono questi due fiumi ad avere dato il nome a questa importante testimonianza della storia. Sono fiumi dove cammelli hanno ritrovato sollievo dal bruciore della terra. Las Geel, camel waterhole, e’ uno dei siti meglio conservati e piu’ antichi di pitture rupestri in tutto il Corno D’Africa. Pensare al neolitico, e pensare alla Somalia, o meglio al Somaliland, non e’ facile. L’orizzonte temporale e’ inimmaginabile, sfuggente, complesso. I secoli si confondono, non si potra’mai avere una chiara percezione di quello che e’ stato. Nella vaghezza tracciata dal tempo, inimmemorabile tempo, si aggiunge la storia aspra e ostile della Somalia. E’ come se ci si dimenticasse che la storia della Somalia non inzia con la colonizzazione italiana, inglese, francese, ed etiope, o con il regime di Siad Barre, o con i venti anni di guerra tra clans e warlords. La storia della Somalia e’ una storia lunga di cui esiste meravigliosa traccia. Las Geel, e’ il posto dove il tempo si ferma, dove gli antenati gridano e rivendicano la loro esistenza. E’ il posto dove tutto diventa silenzio e c’e’ spazio solo per provare ad immaginare quello che e’ stato. Las Geel e’ un complesso di cave e rocce neolitiche che raccontano storie di vita, quella vita vera in cui uomini, donne, e mucche tracciavano i sentieri. Queste storie sono raccontate con i colori, arancione, bianco, rosso, marrone. Colori caldi ed ancora cosi’ forti. Nella storia diverse popolazioni hanno trovato rifugio e protezione sotto questi tetti dipinti. Adesso sono lasciate alla natura, ed e come se la natura le proteggesse. Immortali, resistono al vento caldo del deserto e ai giorni che passano ogni giorno. Las Geel ti lascia senza parole, e senza risposte. E’ magia che testimonia la realta’.
L’unica domanda: dove erano le capre?

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