Testo e foto di Isabella Mancini

La Basilica dei santi Maria e Donato si trova su questo pezzetto di terra emersa della laguna di Venezia da tanti secoli. Siamo a Murano divisa in nove isole e attraversata d aun ampio canale. E’ orientata sull’asse ovest-est, chi entra dalla porta principale si trova a guardare a oriente, al sorgere del sole. Ma è il pavimento di questa basilica ad attirare l’attenzione: antico, datato 1141 e assieme si intrecciano due tipi di mosaico il tessellaum e il sectile.

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Le coppie di grifoni e pavoni sono simboli dell’immortalità e sacralità: si nutrono dal calice della Grazia Divina. Un quadrato racchiude in se cinque cerchi: il quadrato rappresenta l’ascensione al Cielo del Cristo, il cerchio centrale, portato in cielo da quattro angeli (le rotae).

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Il culto di San Donato è stato successivo a quello mariano: nel 1125 i resti del vescovo martire di Evorea fu trasportato qui da Cefalonia dopo che la città fu conquistata dall’armata navale del doge Domenico Michiel. Quanta storia in un pezzetto di terra emersa.

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