di Alessandro Vergari

Dopo essere salito per un oretta lungo un sentiero appena visibile, indicato solo da qualche sporadica striscia di vernice azzurra, aiutandomi spesso con le mani per salire tra sassi e rocce, l’apparizione di una madonna potrebbe essere anche il primo segno di un serio affaticamento o di un colpo di calore. Invece la madonnina ti aspetta e ti dice che la parte più difficile del percorse l’hai fatta, hai percorso la “valle del silenzio” senza problemi e l’abbazia di Pulsano e’ vicina.

Ma dove sono finito? Nel Gargano, a due passi dagli affollati santuari di Padre Pio a Monte Rotondo e di quello dedicato all’arcangelo Gabriele a Monte Sant’Angelo, zeppi di turisti e di mercatini dove, il “poco” sacro, si mescola al “molto” profano. Si, decisamente molto più emozionante e suggestiva e’ l’abbazia, con il suo stupendo panorama sul golfo di Manfredonia e sullo strapiombo calcareo sotto di lei che si divide in due valli laterali, ricche di eremi scavati nella roccia.

Cercate di visitarne alcuni, ci sono dei cartelli che li indicano, ma soprattutto visitate la chiesa. Devo confessare che quando sono entrato, scostando un pesante tendaggio giallo, e ho visto sull’altare le icone dorate brillare nella penombra della navata parzialmente scavata nella roccia, mi sono davvero commosso.