Testo e foto di Giovanni Breschi
Il gatto in chiesa
Nella Cattedrale di San Pietroburgo, Nostra Signora di Kazan, sulla Nevskij Prospekt, riempita dai cori della celebrazione della messa, sulla sedia un gatto segue il rito.
A destra e a sinistra qualcuno si siede, gli dedica uno sguardo e una carezza.
Poi si alza, scende dalla sedia, si guarda intorno e fa un giro fra le colonne. Si stira. Si allunga. Si compiace. Si siede in terra. Assapora il pavimento. Attende. La ragazza, che sta spolverando le icone, lo vede e si avvicina veloce e silenziosa. S’incontrano. Lei davanti, lui dietro vanno verso il deposito dell’acqua posto nella navata destra. Dalla cannella riempie una ciotola d’acqua, poi la porge e il gatto beve. A lungo.
La ragazza torna a spolverare le icone, e lui, il gatto, va in cerca di un’altra sedia, passando fra i fedeli che in coda vanno verso l’Icona della Madre di Dio di Kazan.