di Isabella Mancini
Piccola come uno scrigno. Romanico. Riarde la terra di caldo e polvere d’estate. Le macchine lontane, il frinire dei grilli, il silenzio impolverato della campagna toscana e uno squarcio di bellezza che ci fa viaggiare nel tempo. Lavoro e fatica ha significato per i benedettini questo angolo nella Val di Starcia, ai piedi di Castelnuovo dell’Abate. L’abbazia di Sant’Antimo ha contato lo scorrere degli anni, avrà smesso dopo i primi mille. Adesso noi possiamo contare le ora per la riapertura al pubblico. Dal 13 giugno il Crocifisso ligneo, la Madonna di Sant’Antimo anch’essa in legno, l’orto di Santa Ildegarda e la farmacia monastica riapriranno ai foresti. La domenica l’orario di visita è continuato, dalle 12 alle 18 e per i fedeli alle 11 il ristoro di una messa in canto gregoriano.