Testo e foto di Isabella Mancini

C’era una volta, e di sicuro non c’è più, uno stato che aveva una sola religione: l’ateismo. Nessun culto religioso ammesso, chiese trasformate in luoghi di inclusione sociale, moschee dove si tenevano lezioni di ginnastica artistica. C’era una volta, uno stato che aveva un culto, quello dei bunker tanto da farne costruire decine di migliaia di ogni forma e dimensione.
C’era una volta uno stato che oggi ospita una religione, un culto, una fede, sconfessata da mezzo mondo islamico e rimanendo poco simpatica anche all’altro mezzo mondo proprio qui ha trovato accoglienza.
In un angolo della capitale, a due passi dalla funivia più lunga dei Balcani, dietro ad un portone, in un quartiere estremamente popolare, si apre un mondo, fatto di pace, preghiere, versi del corano e un museo della storia di persecuzioni vissuta dalla confraternita islamica dei Bektashi.

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