Foto di Alessio Duranti
La memoria ti costringe a fermarti, a riflettere. Ti interroga. Ti chiede: “Ma tu cosa avresti fatto? Cosa avresti fatto quando gli ebrei, i rom, gli omosessuali, i disertori, i diversi sparivano nei treni verso la Germania nazista? Dobbiamo ricordare, anche per fare in modo che tutto ciò non avvenga di nuovo. Tuttavia, dice Primo Levi, “La memoria è uno strumento meraviglioso ma fallace”. Per questo abbiamo bisogno anche di luoghi, di presenze concrete che possano suggerire momenti di confronto con quella storia, per continuare a ricordare ciò che è stato perchè non riaccada. Abbiamo un compito importante verso coloro che hanno vissuto quell’orrendo periodo, abbiamo il compito di non essere indifferenti.
A Firenze, nella primavera del 2019, è stato inaugurato un Memoriale, il Memoriale di Auschwitz. In un quartiere della prima periferia, a Gavinana, là dove si trovava una antica fabbrica metalmeccanica, è stato riallestito quel tunnel a spirale che fu ospitato dal 1980 al 2011nel Blocco 21 ad Auschwitz.
Con queste parole e queste immagini inizia l’articolo che abbiamo dedicato al Memoriale nel numero estivo di Erodoto108, con l’idea di eleggerlo a nostro luogo per “viaggi di raccoglimento”. La pandemia ci ha fermato (per ora). Intanto oggi, vi ci portiamo così, lasciando libere le parole e le immagini di Alessio Duranti e Andrea Semplici.
La spirale della memoria – A. Duranti, A. Semplici