Testo e foto di Marco Marcone
Un’intera area di un villaggio alla periferia estrema di Bagan gravita attorno all’attività calzaturiera.
L’odore di colla giunge alle narici molto prima di raggiungere il laboratorio. All’esterno la luce è accecante, all’interno la penombra avvolge volti e macchine. Qualche lama di luce solca l’aria densa di polvere ed umidità.
Nell’aria c’è silenzio e nei gesti compostezza, odore misto di composti chimici e gomma. Mani giovani e piedi scalzi. Un mestiere da svolgere ad occhi chiusi, senza pensare. I più adulti manovrano le macchine, gli altri crescono senza un domani migliore.
I prodotti escono dal laboratorio pronti a raggiungere il mondo del consumo.
Ed i bambini tutt’intorno a guardare e giocare, in attesa che arrivi il loro turno.
Pakokku, Myanmar.
14 novembre 2015.