Testo e fotografie di Letizia Sgalambro
Viaggiando da Ramallah a Hebron oggi ho imparato:
· la differenza fra un campo e un insediamento, non solo come concetto, ma come realtà fisica
· che i territori palestinesi sono divisi in tre aree: A, B e C e che i tuoi diritti variano a seconda dell’area in cui sei, e rischi di essere ucciso in ognuna di esse.
· che passare un check-point non ti assicura in quale parte di questi territori sei; il tuo cellulare ne sa più di te e può darti il benvenuto in Israele o in Palestina più volte nel giro di mezz’ora,
· che i muri che dividono possono essere fatti di una quantità di materiali diversi ma in ogni caso recano offesa e dolore,
· che un palestinese si può allontanare quanto gli pare e quanto a lungo vuole dalla sua terra, ma alla fine ci ritorna sempre.
Sono cose che di testa conoscevo già, ma il viverle direttamente a fianco di una coraggiosa donna che mi ha fatto vedere dove hanno ucciso il fratello e via via mi spiegava durante il viaggio cosa c’era dietro ad ogni rete e filo spinato, me le ha fatte apprendere di pancia, e sicuramente non me le scorderò più.