Testo e fotografie di Letizia Sgalambro
Quando, in Italia, ho cercato una guida turistica espressamente su Francoforte, non ho trovato niente. Questo, insieme i commenti di qualcuno che c’era già stato, mi ha fatto temere il peggio: ero prevenuta con l’idea di una città basata su business e commercio, che non avesse niente da offrirmi.
Grande invece è stata la mia sorpresa nel trovarla una città molto vivace e interessante; è proprio vero che non avere un patrimonio culturale alle spalle può essere una fortuna, perché ti permette di osare dove altri non avrebbero il coraggio.
Il museo di arte moderna è un esempio ben riuscito di questo coraggio: già la struttura a forma di nave risulta avvincente anche ad un profano di arte, quando poi ci metti il piede dentro il fascino aumenta stanza dopo stanza.
In questo periodo il museo ospita la mostra Everything is inside di Subodh Gupta, artista indiano.
Partendo dal materiale più comune in uso dovunque nel mondo come le pentole, Gupta crea installazioni che provocano un grosso impatto emotivo, perché mescolano temi familiari con riflessioni sociali e politiche.
La prima installazione: This is not a fountain, ad esempio, propone centinaia di pentole una sopra l’altra in maniera disordinata dalle quali, ogni tanto, spunta un rubinetto da acqua aperto. L’uso di materiale comune si sovrappone alla personalizzazione che tale uso comporta, e quindi alla sua diversificazione nell’usura, rendendo singolare e quindi ricca di valore ogni pentola. Lo stesso senso di comunità, massificazione e individualità è proposto in altre opere, ognuna con caratteristiche sempre molto affascinanti.
Il rapporto con il cibo è per Gupta un elemento fondamentale per restare radicato alle proprie radici: ogni sabato la sua mamma gli preparava lo stesso piatto, il Khichdi, che lui continua a mangiaare una volta la settimana, e un sabato al mese questo piatto diventa parte dell’installazione: in una stanza completamente rivestita di carta da parati raffigurante differenti avanzi di pasti, al visitatore viene offerta una porzione di Khichdi.
La mostra è aperta dal martedì allla domenica fino al 18 gennaio 2015.