Testo e foto di Irene Loddo

L’Argentina è una particolare zona del Mondo, come tutte. 

Ciò che più o meno è compreso tra il territorio che va dalla regione del Chubut a quella di Salta è accomunato da una terra rossastra finissima che si libra nell’aria ad ogni colpo di vento e fa salire una tosse roca.

Se da Buenos Aires si sale verso nord con lo scopo di raggiungere la lingua di territorio argentino tra Paraguay, Brasile e Uruguay passando per la ruta RN14 si scopre piacevolmente che l’Argentina sotto la sabbia nasconde, a nord-est, una zona piena di umidità e calde palme equatoriali. L’aria che si respira in quella lingua di terra sembra soffocata dai tre stati che la pressano da ogni lato. Ci troviamo nei territori della Guerra della Triplice Alleanza, il più sanguinoso conflitto dell’America Latina. Oggi la terra umida e rossa, le verdi felci e i torrenti fangosi sono il palcoscenico di tutt’altro teatro dell’assurdo.

La sabbia spalata dal Rio Paranà, fiume argentino a confine col Paraguay e utilizzato per il trasporto della soia presto riapparirà come per magia a 1.100 chilometri (700 miglia) nei campi di scisto in piena espansione del paese.

Tecpetrol SA , multinazionale in parte del miliardario di Paolo Rocca, ha iniziato a comprare sabbia che il belga Jan de Nul trasporta in barche dal fiume Paranà e viene trasformata in materiale utilizzato a Vaca Muerta, una formazione di argillite poco più grande del Belgio (32.134 km²) ed estesa per quattro province argentine: Neuquen, RioNegro, La Pampa e Mendoza. Vaca Muerta è la riserva di gas più grande dell’Argentina e la seconda più grande al mondo. 

La sabbia del Rio Paranà, sempre più dragato per mano di Jan de Nul, che dal 1995 lavora per fare spazio ai carichi di soia, in Argentina si è trasformata in un grosso redditizio business gestito da aziende petrolifere e l’ industria dello scisto sta emergendo quindi come redditizia attività collaterale a quella perpetrata da anni da Jan de Nul.

Questo accade perchè la sabbia fluviale nella provincia di Entre Rios è perfetta per il  fracking idraulico, dove un mix di acqua, sabbia e prodotti chimici viene pompato a una pressione enorme nel sottosuolo per rompere la roccia in profondità. Questo perché il territorio di Vaca Negra è fatto principalmente di quarzo altamente resistente. L’Argentina è inoltre il più grande spedizioniere di farina di soia e olio di soia al mondo, quindi tutti sembrano guadagnarci dal punto di vista economico. 

Sul Paranà, grossi barconi scivolano lenti verso sud insieme ai pesci dorati e, metre vengono osservati da inconsapevoli passanti, contemporaneamente in diverse zone del paese è in fermento un grande movimento di ecologisti, gruppi di sinistra, ONG ambientaliste e autorevoli  personalità che si esprimono contro questo tipo di sviluppo ed estrazione dalle trivellazioni petrolifere di Vaca Muerta. Da un lato, abbiamo persone che inveiscono contro la frattura idraulica del sottosuolo (fracking) e il suo presunto impatto negativo e dall’altro vi sono le manifestazioni continuamente organizzate da popolazioni indigene a cui viene espropriato il territorio. 

Non sempre i capi d’accusa mossi dagli ambientalisti hanno prove scientifiche della loro veredicità ma ciò che è sicuro è che  solo in Loma Campana YPF ha perforato quasi 300 pozzi in tre anni. Inoltre, la tecnica del fracking ha un’ importante impronta ecologica: milioni litri di acqua che vengono contaminati e successivamente devono essere trattati.

La maggior parte delle risorse a Vaca Muerta si trovano a circa 3 km di profondità: in questa porzione di terra vi sono il 40%  e il 60% rispettivamente di Petrolio e Gas non convezionale di tutto il Paese. C’è più gas non convenzionale a Vaca Muerta che in tutta la Russia, e più petrolio non convenzionale che in Venezuela (due dei paesi con attualmente le maggiori risorse al mondo). Perchè viene data la dicitura non convenzionale? Esiste un tipo di combustibile che si ottiene con un metodo convenzionale che perfora la terra e pompa il petrolio o il gas in superficie. Quando però il gas o il petrolio sono intrappolati tra delle rocce chiamate in gergo shale , molto permeabili, si applica un metodo non convenzionale, il fracking appunto. Ciò che però è sicuro è che la perforazione tramite fracking utilizza milioni di litri d’acqua e che spesso le acque contaminate non vengono trattate; altrettanto vero è l’impatto che gli impianti a Vaca Muerta hanno sulla popolazione locale. I lavoratori degli impianti vengono attratti con la promessa di un lavoro sicuro in un paese come l’Argentina con i ben conosciuti problemi di inflazione: qui le persone sanno che nel momento in cui YPF avrà munto sino all’ultima goccia Vaca Muerta dal suo latte nero scomparirà nel nulla, esattamente da dove è arrivata. Nel 2014  da 40.000 abitanti, la città strategica di Añelo è passata a 500.000 persone che vivono davvero in condizioni spesso disastrose.   

Oltre a ciò le conseguenze del continuo allargamento degli argini del fiume Paranà, a 1100 km nord-est di distanza, altera il delicato ecosistema fluviale e potrebbe provocare alluvioni in diverse zone.

C’è quindi il rischio che, a causa di complicati traffici economici e per il continuo bisogno di elettricità, benzina, calore che necessitiamo ogni giorno, in ogni luogo del mondo (attualmente il 95% del trasporto al mondo dipende dal Petrolio e dal gas) anche due belle fette di Argentina, accomunate da una terra leggerissima che vola col vento, vengano sotterrate dalla sabbia che il “progresso” a volte lascia dietro di se.