Testo di Luisa Fazzini
Live con Giada Peterle e Marco Steiner. Fare sintesi dei concetti espressi nella chiacchierata ne svilisce l’incanto. Quindi prendete questo articolo come un elementare vademecum per appuntarsi nella memoria dei passaggi su cui riflettere nella didattica geografica, nel viaggio e nella vita.
La letteratura e la narrazione di mondi reali o immaginifici sono la chiave per interpretare il presente e per modificare il futuro perché le parole sono ponti attraverso i quali cerchiamo di esprimere la nostra relazione con i luoghi. I luoghi non sono solo quello che vediamo al momento, ma anche quello che la memoria cinematografica, letteraria, musicale ci suggeriscono. Quindi infinite sono le geografie, tante quante le persone a cui il luogo parla. Ma affinchè ciò avvenga ci vuole la disponibilità a diventare quello in cui vogliamo entrare, per andare a vedere quello che c’è e quello che si intuisce oltre.
Corto Maltese è per antonomasia colui che apre le porte o meglio che le socchiude di fronte al nostro sguardo che potrà attraversarle solo se condotto dalla curiosità, dall’inquietudine del viaggiatore che non vuole vedere, ma cercare. E per trovare bisogna affidarsi alla casualità degli incontri che nell’apparente non senso del vagare focalizzano particolari e dischiudono significati.
Nella didattica quotidiana il divertimento serio, la casualità che rompe gli schemi, le mappe come tracciato per evocare narrazioni sensoriali, il paesaggio come percezione, i luoghi come esperienze individuali, come spazi aperti di incontri e relazioni, l’immaginario come raccolta di impressioni che ci portiamo dentro dal contatto, la curiosità sono parole che possono condurci a osare un nuovo approccio geografico.
Ma questa sintesi è nulla. Ascoltate il live: https://www.facebook.com/Erodoto108/videos/472015197494326