Cartolina di Rossella de Palma, foto di Luca Palmieri
Trani. Terra di mare, di coste frastagliate e mare infinito, incendiata dal sole. Terra di tacco e scacco. Terra di amori e passioni, terra di storie e tradimenti. Terra di arte e chiese che popolano gli angoli più remoti di strade dimenticate. Il castello che si affaccia sul mare. Il mare su ogni cosa, limpido, chiaro, lucente.
Esco ogni mattina e ogni mattina la incontro. E’ sempre assolata ed è sempre molto bella, anche quando piove. Esco nelle serate in cui il vento leggero e caldo ti abbraccia e le luci si riflettono sul mare. Disarmante. Se passeggi trovi tanti piccoli bar, il caffè è buono e ti sorride il barista fiero del suo lavoro.
La leggenda narra che sia stata fondata dal mitico figlio dell’eroe omerico Diomede e da secoli ormai è riconosciuta come la “Perla della Puglia”, città luminosa e incantevole.
Spesso l’hanno colpita al cuore quelli che dovevano governarla ma come tutte le sue fortezze non è mai crollata. L’hanno derubata della dignità artistica e l’hanno presa a tradimento deturpandola, alle volte, i suoi stessi cittadini.
Hanno raccontato di lei, hanno raccontato del suo marmo, hanno raccontato delle sue chiese, hanno raccontato della vita slow, del suo moscato, nettare degli dei. L’hanno chiamata città d’arte, città turistica, città dei musicisti, degli artisti, dei fotografi, del mangiare bene e del buon vivere.
Cammini e ti perdi nei vicoli di uno splendido centro storico. Numerose e imponenti presenze ne hanno attraversato la storia: Vittorio Emanuele II, Umberto di Savoia, il Kaiser e recentemente i reali di Svezia, di Inghilterra, del Belgio. Ricca di edifici artistici e storici, di ogni epoca e ogni stile e di strette e tortuose vie create secondo la tipica urbanistica medievale, sapientemente restaurate sotto la sovrintendenza dei Beni Culturali. Il Medioevo, più di qualsiasi altro periodo, fa di Trani una città di prestigio, nonché crocevia portuale di numerosi scambi di culture e popoli. Famosi sono i codici marittimi, Ordinamenta Maris, che per la prima volta codificarono la marineria commerciale.
(Una nuova cartolina da Trani venerdì 31 ottobre, ndr, grazie a Rossella de Palma)