Testo a cura della redazione
Per chi dice che non è più di interesse collettivo il confronto su tematiche complesse e auliche. Per chi dice che “la gente” è solo quella che grida odio e trasuda livore. Per chi usa la propaganda invece che costruire spazi di informazione e condivisione del sapere. Per tutti questi mercanti del tempio c’è la decima edizione de I Dialoghi sull’uomo, il festival di antropologia del contemporaneo che anima la città di Pistoia con migliaia di presenze ogni anno.
Un nuovo modo di offrire uno spazio di approfondimento culturale per costruirsi assieme le lenti con cui guardare alle nuove sfide di un mondo sempre più complesso e interconnesso.
Negli anni, al festival si sono affiancate una serie di importanti iniziative di produzione e documentazione culturale: i 13 volumi editi da UTET nella serie Dialoghi sull’uomo,con 19 edizioni e una tiratura di 65.000 copie; un vasto archivio di 252 registrazioni audio e video disponibili sul sito della manifestazione; un canale YouTube dedicato che ha avuto oltre un milione di visualizzazioni; un progetto di divulgazione antropologica per le scuole che ha visto la partecipazione di circa 25.000 giovani; il Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo, oggi alla sua terza edizione; 5 mostre con grandi maestri della fotografia che ogni anno completano il percorso del festival.
Il tema che farà da filo conduttore per il decennale è: Il mestiere di con-vivere: intrecciare vite, storie e destini. Vivere con, vivere assieme, rispettandoci e rispettando il Pianeta.
Il premio internazionale Dialoghi sull’Uomo quest’anno andrà a Vandana Shiva, fisica ed economista indiana, tra i massimi esperti mondiali di ecologia sociale, già premiata con il Right Livelihood Award, premio Nobel alternativo per la Pace, per le sue battaglie a difesa dell’ambiente. Sabato 25 maggio alle 21.15, in piazza del Duomo, Vandana Shiva terrà una lectio dal titolo: Impariamo a condividere il nostro pianeta: è di tutti!
Il Festival apre il 24 con la lezione di Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, dal titolo Insieme…. Non c’è uomo senza altri uomini.
Parole per dividere, parole per con-dividere. Un dialogo fra linguistica e antropologia è il titolo dell’incontro con il linguista dell’Università di Reading Federico Faloppa, consulente di Amnesty International su hate speech e contrasto al linguaggio d’odio, e l’antropologo Adriano Favole.
Sabato 25 lo scrittore spagnolo Fernando Aramburu, autore del caso editoriale Patria, riflette, in un dialogo con il giornalista e saggista Wlodek Goldkorn, sulla scrittura come memoria contro l’oblio.
Il dialogo fra l’interiorità di chi è malato e la dimensione psicologica della malattia è al centro dell’incontro con lo psichiatra Eugenio Borgna.
La filosofa della scienza Elena Gagliasso e l’antropologo Francesco Remotti spiegano come dal concetto di individui si sia passati a quello di “condividui”.
Quali sono le conseguenze dell’umana imperfezione? Come nasce il concetto di “noi” e “loro”? Questa attitudine, commenta il filosofo della scienza Telmo Pievani, nel passato aveva un senso, ma oggi rende attraente e ricorrente il razzismo.
Il fotografo Paolo Pellegrin, famoso nel mondo per i suoi reportage di guerra, in un dialogo con Roberto Koch, approfondisce il tema del confine e del conflitto, riflettendo sui muri che costruiamo a partire da noi stessi. La fotografia di Pellegrin è sempre evocazione emotiva di uno stato d’animo: nel raccontare l’altro si immerge nelle conflittualità umane, che generano tragedie di cui ci arriva un’eco ormai soffusa nella grande massa di immagini a cui siamo sottoposti quotidianamente, come ben testimonia la mostra Paolo Pellegrin – Confini di umanità, realizzata per il festival e allestita nelle Sale
Il programma di questa decima edizione prosegue con ospiti come la filosofa teoretica Donatella Di Cesare, la criminologa Isabella Merzagora, il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti e il filosofo della scienza Corrado Sinigaglia, lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, Stefano Allievi, sociologo delle religioni e delle migrazioni, le scrittrici Michela Murgia e Ritanna Armeni, il diplomatico e scrittore Grammenos Mastrojeni, il sociologo delle migrazioni Maurizio Ambrosini, lo storico Adriano Prosperi l’antropologo di origini iraniane Shahram Khosravi, l’attore e drammaturgo Ascanio Celestini.
Poi ci sono gli spettacoli. I biglietti a tre euro per gli incontri e sette per gli spettacoli.
Sul sito www.dialoghisulluomo.it.