Testo di Antonia Gabriella D’Uggento. Fotografia di Marianna Altieri
Le donne sono creature perennemente in viaggio… nessuno meglio di loro conosce la partenza, e il ritorno. Quando viaggiano insieme i loro viaggi si sommano; così le vedi scalze su strade rosse di terra battuta, le vedi correre lungo i fiumi, o fiutare la neve, stanche su legni fradici, raccolte in una lacrima azzurra. Ci sono però viaggi che ogni donna sa di dover fare da sola per trovare, o meglio ritrovare se stessa. Così si fa “cantadora”, custode di antiche storie o diventa “la loba”, la donna lupa o “la que sabe”, archetipo della vecchia, colei che sa di Clarissa Pinkola Estés, (nel suo imperdibile Donne che corrono coi lupi). Di queste donne che tentano di riguadagnare i “loro territori spirituali” spogliati o bruciati, che fuggono e sempre fuggiranno per tornare al loro ciclico sé naturale e selvaggio, di queste donne mi piacerebbe parlare.