Testo a cura della Redazione

Il lontano oriente arriva a Firenze per la quinta edizione del Dragon Film Festival. Il meglio della cinematografia da Cina continentale, Hong Kong e Taiwan (3-8 maggio tra il cinema La Compagnia di Firenze e il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato).
14 titoli tra lavori premiati nei festival di tutto il mondo e film campioni d’incassi, di cui molte in prima Italiana: i cambiamenti della società orientale, e le relative similitudini e differenze con la nostra realtà, tra stress da lavoro ed equilibri familiari complessi, sono le tematiche affrontate.
Si inizia giovedì 3 maggio alle 20.30 al cinema La Compagnia con la commedia rosa Love Off the Cuff del regista e scrittore Pang Ho-cheung, che mette in scena le peripezie amorose della coppia composta da Jimmy Cheung e Cherie Yu, rispettivamente gli attori Shawn Yue e Miriam Yeung.
La serata di chiusura, domenica 6 maggio alle 20.00 è invece affidata al dramma familiare Mad World di Wong Chun, premiato come miglior regista esordiente ai Golden Horse Awards del 2016, che, dopo il suo eccezionale debutto, viene già paragonato al nuovo Wong Kar-wai.


Tra i titoli da segnalare, Ghost in the Mountains di Yang Heng, presentato nella sezione Panorama al 67esimo Festival di Berlino, Have a nice day di Liu Jian, film di animazione che ha esordito in competizione al 67mo Festival di Berlino, e The Taste of Rice Flower del regista Peng Fei, delicato film sul rapporto madre-figlia presentato a Venezia nelle Giornate degli autori 2017. Da segnalare anche la mostra al PAC delle Murate (Firenze)dal titolo “The impossible Black Tulip” a cura di Livia Dubon che esplora il concetto di appartenenza. Il titolo fa riferimento alla prima mappa del mondo cinese conosciuta nello stile europeo: stampata in Cina su richiesta dell’Imperatore Wanli nel 1602, che fu progettata dal missionario italiano Matteo Ricci, Zhong Wentao e dal traduttore Li Zhizao.
Attraverso l’esposizione delle opere dei tre artisti di Macao Eric Fok, Gue Jie CAI, Ka Long Wong l’esposizione mira a esplorare l’area grigia tra ciò che è cinese e ciò che è europeo, riconoscendo le continuità e le interruzioni tra le due culture, al fine di sfidare le idee di esotismo e stimolare la conoscenza dell’altro.
La mostra sarà visitabile fino al 3 giugno (ingresso gratuito dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30, chiuso domenica e lunedì).