Testo a cura di Isabella Mancini
Torno il cinema e anche i Festival. Su Firenze scende la primavera: Middle East e Korea Film Fest hanno scavalcato il cordone estivo e sono approdati all’autunno. Pochi ospiti, ovviamente, molto web e possibilità di vedere film in streaming.
Per quanto riguarda il Korea Film Festival inizio a breve, il 23 settembre con un thriller politico ad inaugurare: Black Money in prima italiana. Il film in patria ha incassato 17 milioni di dollari ed è stato visto in sala da 2,4milioni di persone. Il film di chiusura, il 30 settembre, “Bring me home” ha ottenuto 645 mila ingressi per un incasso totale di oltre 4 milioni di dollari.
Sicuramente c’è ancora più attenzione alle produzioni sud-coreane dopo il successo planetario di Bong Joon-ho con il suo “Parasite”.
Comunque questa diciottesima edizione offre il primo omaggio in Italia all’attore Cho Jin-woong, un focus di quattro film sulla storia coreana nella sezione K-History, con la prima italiana di The Battle: Roar to Victory, l’imponente film in costume su una delle più grandi vittorie della lotta per l’indipendenza coreana sotto il dominio dell’Impero giapponese. E poi i documentari che esplorano i cambiamenti climatici e lo stile di vita in Corea del Nord nella sezione K-Documentary fino alla commedia con il remake de “I perfetti sconosciuti” ambientato a Seul (Intimate Strangers).
Dal 6 ottobre sarà invece il turno del Middle East Festival.
Tante novità nonostante l’essersi dovuti riadattare a un nuovo periodo di programmazione e con misure di restrizione ai viaggi importanti. Visual Voice è il tema di questa edizione per far conoscere quanto siano importanti in Medio Oriente, come strumenti di impegno sociale attivo, le arti visive. Quaranta film in anteprima, anche qui proiezioni sia in sala che online. Novità assoluta dell’11 edizione è music for films programma dedicato alle colonne sonore dei film mediorientali con ospite il musicista Omar Fadel che presenterà 3 dei film da lui musicati: “The United di Amin Matalqa”, il doc “In search of oil and sand” (Emirati Arabi, 2012, 58′) di Wael Omar and Philippe Dib, e “Yomeddine” (Egitto, 2018, 97′) Abu Bakr Shawky, un viaggio iniziatico, un road movie nell’Egitto profondo, che con tono leggero ci parla di miseria, tabù religiosi ed esclusione. In questa edizione ci sarà spazio anche per i fumetti e una serie di talk su questo “nuovo” linguaggio visivo.
Infine vi segnaliamo anche la mostra collettiva (che sarà inaugurata l’8 ottobre), “7X7 Middle East”, curata dall’artista e designer libanese Roï Saade e co-prodotta assieme a MAD Murate Art District. I protagonisti sono 7 giovani fotografi mediorientali – Myriam Boulos, SinaShiri, Abdo Shanan, Ameer Al-Shaeli, Reem Falaknaz, Erdem Carol, Mouad Abillat – riuniti per fornire una personale prospettiva visiva della loro città – Baghdad, Beirut, Marrakesh, Tehran, Dubai, Istanbul e Algieri – raccontata in un giorno specifico della settimana.
Apertura con il documentario “Sunless Shadows”, girato in un centro di detenzione giovanile femminile in Iran.
Quindi adesso c’è da informarsi, orari e costi, sia dell’online che della visione in presenza in sala.
www.koreafilmfest.com; Cinema La Compagnia: 055 268451