Di Paolo Ciampi
Una città, credo, è anche i suoi monumenti, ovvero ciò che decide di raccontare, onorare, esprimere in questo modo. Con l’auspicio che tutto questo non appartenga solo al passato, che sia anche presente.
Tartu è la seconda città dell’Estonia, la culla della sua identità nazionale, la sede di una prestigiosa università strettamente collegata alla svedese Uppsala. Nei secoli è stata segnata da crudeli avvenimenti storici – le rovine della vecchia cattedrale, devastata dalla guerra di Pietro il Grande ne sono eloquente testimonianza – e ha ospitato alcuni straordinari talenti scientifici i cui busti sono disseminati sulla collina che ne è il cuore . Uno di essi, Pigorov, è il medico russo che per primo portò l’anestesia sui campi di battaglia e curò Garibaldi ferito all’Aspromonte, con la celebre pallottola conficcata nel malleolo.
Tartu non manca di monumenti seri, ma anche di monumenti strani, poco in linea con ciò che ci si aspetta da una città con questa storia alle spalle. Davanti al mercato, per esempio, c’è una statua dedicata al maiale. La più bella però è quella che hanno deciso di piazzare nel centro stesso della città, davanti al municipio. Non un generale, non un uomo di Stato, oppure un luminare della scienza. The kissing students, si chiama. Gli studenti che si baciano. Non so se c’è retorica anche in questa scelta, lo dice uno diffidente, mai a suo agio con i versi di Prevert o con la foto del bacio a New York il giorno della fine della seconda guerra mondiale. Però quanta leggerezza, quanta invidia: c’è vita in questa statua, in questa città.