Testo e foto di Luisa Fazzini
“Geografica. La didattica della meraviglia” più che una rubrica è lo spazio dedicato a un’idea: i luoghi vissuti o semplicemente attraversati sono una componente che definisce l’essere umano. La loro percezione e narrazione sono elementi fondanti della consapevolezza del valore nel nostro vissuto.
Nei suoi primi tre anni di vita “Geografica” ha raccolto soprattutto i pensieri di viaggiatori e di scrittori, con periodiche tappe di riflessione didattica sull’uso della parola e della letteratura. Un viaggio affascinante tra mondi reali e descritti in cui la geografia è divenuta elemento vivo e palpitante. Una meraviglia, insomma.
Ora vogliamo provare a fare un salto. La convenzione tra Erodoto 108 e AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia) ha arricchito la nostra visione sensoriale e immaginifica dello sguardo della ricerca universitaria, spesso distante non per sua volontà dall’insegnamento della geografia nelle scuole di ogni ordine e grado. Ne avevamo già avuto un assaggio con un live nel 2021 con Marcello Tanca dell’Università di Cagliari. La sperimentazione, la curiosità e la passione degli accademici ci sono apparse in tutta la loro forza propositiva quando abbiamo partecipato a ottobre 2022 al Convegno Nazionale AIIG. E sono tornate durante la progettazione di un intervento di una nostra autrice, Ulrike Raiser, alla Notte della Geografia organizzata da AIIG Veneto per il 14 aprile.
Abbiamo così deciso di dedicare in primavera degli articoli a dei saggi universitari sul paesaggio di recente pubblicazione che ci sono particolarmente piaciuti per la loro sintonia con la rubrica. Abbiamo chiesto ai loro autori di raccontarceli. Desideriamo, a modo nostro, offrire un “servizio” di divulgazione della meraviglia della ricerca universitaria tra i nostri lettori, molti dei quali sono docenti di scuola primaria e secondaria. Vogliamo condividere la bellezza delle idee degli accademici affinchè tutto ciò sia spunto di progettazione didattica per un insegnamento in costante evoluzione.
La ricerca universitaria non è un qualcosa che sta lassù per gli specialisti, ma è linfa vitale per chi lavora con le nuove generazioni protagoniste del futuro del nostro Pianeta. Permettetemi con questa affermazione di abbandonare il ruolo super partes di curatrice della rubrica e di rimettermi i miei panni di docente che ogni settimana incontra più di duecento studenti. I saggi proposti sono stati scelti perché sono la novità che entra perfettamente dentro la quotidianità della didattica e personalmente penso che abbiamo la responsabilità di mettere la nostra professionalità di “creatori di lezioni” al servizio dei pensieri di chi dedica la vita allo studio per aprire nuove strade. Noi siamo il fondamentale anello di congiunzione per l’autentica finalità di questi saggi: aiutare a crescere i nostri studenti come persone consapevoli del valore dei paesaggi, vicini e lontani.
Poi la rubrica tornerà in estate con articoli di letteratura, di viaggio e con riflessioni didattiche connesse. E se gli articoli sui saggi vi saranno piaciuti, ve ne proporremo altri.
Com’è che si usa dire? Stay tuned!