Quattro giorni per ricostruire un’Europa sociale e dei cittadini, alternativa all’Europa neoliberista dei banchieri, alla supremazia del mercato, alla finanza speculativa, al fiscal compact e alle politiche di austerità.
FIRENZE, 6 novembre – Oltre 3.000 partecipanti provenienti da 21 paesi e da 215 tra organizzazioni, sindacati, reti e campagne attive in Europa. Quattro giornate di lavori, la stessa cornice di dieci anni fa, la Fortezza da Basso, ma un contesto economico e politico tutto diverso. Quando, nel 2002, i movimenti e le reti europee si diedero appuntamento a Firenze per dar vita al primo Forum sociale europeo, la crisi era, nelle proporzioni che poi ha assunto a partire dal 2007, solo una p revisione rintracciabile nelle analisi dei movimenti sull’impatto prossimo della globalizzazione economico-finanziaria. Oggi, invece, è una realtà nella quale siamo tutti immersi.
E’ per questo che l’incontro europeo “Firenze 10+10/Unire le forze per un’altra Europa” non vuole essere una commemorazione, ma un appuntamento che ha due obiettivi: rispondere alla crisi e alle politiche imposte dalle istituzioni dell’Ue, dalla Bce e dai governi nazionali con un fronte comune di forze sociali a livello europeo; creare alleanze per una strategia a lungo termine capace di costruire un’Europa sociale e dei cittadini. La presenza di tante realtà – reti, movimenti, sindacati, associazioni, ONG – di varia provenienza e composizione va intesa come una ricerca di convergenze e di lavoro comune verso una forte e diffusa mobilitazione antiliberista che si ponga in alternativa all’Europa dei banchieri, alla supremazia del mercato, alle speculazioni finanziarie, al fiscal compact e alle politiche di austerità.
I promotori dell’iniziativa
Dieci anni dopo il primo Social Forum europeo, siamo in un’altra epoca, travolti dalla più grave crisi dal dopoguerra. Per quanto riguarda l’Europa, con l’eccezione della Germania e dei paesi satelliti del suo sistema economico-industriale, le conseguenze della crisi sono ancora peggiori di quella che scosse il mondo a partire dal celebre crollo di Wall Street nell’ottobre del 1929. Non si tratta più di denunciare quanto stava per accadere (e che è puntualmente accaduto), ma di passare all’azione. Movimenti nuovi (“Occupy” e gli Indignados hanno poco più di un anno), reti di associazioni e ong che si battono per i diritti, sindacati – di base e confederali -, movimenti sociali e ‘alter-globalisti’, aggregazioni di economisti controcorrente e di lobbysti sociali, movimenti studenteschi, femministe, comitati per la difesa del territorio e contro le grandi opere “inutili e imposte”, intellettuali, operai, ecologisti e animalisti, coalizioni di cittadini che praticano l’economia solidale.
Chi ha risposto alla chiamata di Firenze 10+10 è un mondo variegato di oltre 220 organizzazioni, sindacati, reti e coordinamenti, che attraversa tutta l’Europa, dalla Russia alla Croazia, dalla Norvegia alla Grecia, dai Balcani alla Turchia, passando per il sud del Mediterraneo, che dopo la primavera araba, sta vivendo una difficile transizione, dai risultati per nulla scontati, verso nuove forme di democrazia. Per la prima volta, infatti, nel 2013, la Tunisia ospiterà un Forum Sociale Mondiale, cosa impensabile solo un anno fa.
Unire i movimenti che attraversano l’Europa
Alleanze forti fra movimenti nuovi e attori tradizionali non si sono ancora prodotte. Nell’attivismo sociale ciascuno fa il proprio, senza lo scarto di iniziativa che la situazione renderebbe necessario, e urgente. I greci giocano la loro partita da soli, senza neppure un briciolo della solidarietà che ha fatto in altri tempi la storia dei movimenti popolari. Unirsi intorno a un progetto alternativo potrebbe essere possibile.
Le proposte ci sono, costruite in anni di pensiero altro, di laboratori di altra economia e di altra società. Abbondano gli appelli, gli articoli, gli scritti, i convegni, la maggior parte dei quali convergenti sulle analisi e sulle proposte, sulla gravità del momento. Ma niente di questo riesce a trasformarsi in un fronte europeo di resistenza e cambiamento all’altezza della sfida.
Firenze 10+10 nasce da qui, da questo sano e necessario realismo, dalla drammatica contraddizione fra ciò di cui ci sarebbe bisogno e ciò che invece è. Se il movimento a difesa della democrazia e dei diritti fosse forte e unito, non ci sarebbe bisogno di puntare su Firenze, a dieci anni dal Forum Sociale Europeo di Firenze: questo avrebbe da tempo trovato i suoi luoghi di incontro europeo, le sue forme di coordinamento, le sue unitarie azioni comuni.
Le proposte politiche concrete
[su cui ritorneremo nel comunicato finale]
A Firenze le reti europee di attivisti/e lavoreranno insieme: ci sarà la prima assemblea della Rete europea per l’acqua bene comune (che in Italia ha promosso il referendum); si riuniranno per la prima volta le campagne che si occupano del Debito pubblico in Europa (insieme alle campagne che dieci anni fa si battevano per la cancellazione de l debito nel sud del mondo); verrà presentata una campagna per un Mandato Alternativo al Commercio per la prossima Commissione Europea; le varie iniziative sulla democrazia reale – dagli indignati del 15M e Blockupy Frankfurt, al movimento federalista europeo, al percorso “un’altra strada per l’Europa” – si confronteranno per rafforzarsi trovare azioni comuni; verranno lanciate alcune ICE – Iniziative dei cittadini europei (una sorta di referendum europeo)-, come quella sul reddito minimo di cittadinanza. Sulle cinque aree di convergenza (democrazia, debito/finanza, beni comuni sociali e naturali, lavoro e diritti sociali, l’Europa e il mondo) saranno individuate le azioni che raccolgono il maggior consenso. Il sabato, a partire dalle 18, sarà organizzata una manifestazione/occupy/festa in Oltrarno e tutta il Forum sarà ricco anche di eventi culturali, musicali e artistici.
Il format di Firenze 10+10: i 5 ambiti di lavoro
Sono 5 gli ambiti di lavoro del Forum, entro i quali sviluppare un primo livello di convergenze per l’azione. A questi 5 ne sarà affiancato un sesto: un gruppo trasversale di interconnessione aperto a tutti, che cercherà di far emergere una proposta comune di azione di breve termine e una proposta di strategia di lungo termine. I 5 pilastri – intorno a ciascuno dei quali si sta organizzando attraverso una mailing list e una sezione dedicata sul sito un lavoro di condivisione di contenuti – sono:
Democrazia in Europa – Costruzione di un “processo costituente” democratico dal basso e sviluppo di un patto e di un’assemblea europea dei cittadini; ricostruzione delle istituzioni europee al di fuori degli attuali trattati non democratici; migranti e cittadinanza europea di residenza; barriera democratica contro l’estrema destra, il neo-fascis mo e il razzismo; ricostruzione della solidarietà sociale.
Finanza – debito – austerità– “Tribunale del debito”, audit del debito e della spesa pubblica; campagne contro le politiche di austerity e il fiscal compact; tassa sulle transazioni finanziarie; ecc.
Lavoro e diritti sociali – Lavoro e diritti sociali ai tempi della globalizzazione neoliberista e dell’austerità; sviluppo sociale sostenibile; patto sociale; reddito adeguato (salari, protezione sociale) ecc.
Beni comuni naturali e sociali + servizi pubblici – Fra cui terra, cibo, acqua, energia, clima e agenda post-Rio; la difesa dei territori contro le grandi opere inutili imposte; beni comuni sociali e difesa e reinvenzione dei servizi pubblici.
Europa nel Mediterraneo e nel mondo – Pace e sostegno alle lotte per diritti e democrazia; Guerra / pace e giustizia sociale; cooperazione internazionale e solidarietà, il commercio equo; la denuclearizzazione del Mediterraneo; il controllo sul commercio di armi; le rivoluzioni arabe; fermare l e occupazioni; relazioni tra le diverse culture e identità (costruzione di un ponte verso il Forum sociale mondiale 2013 in Tunisia e verso il FSM-Palestina libera in Brasile). La dimensione di genere è trasversale a tutti i pilastri.
Il Forum giorno per giorno
Giovedì 8 novembre: mattina accoglienza partecipanti e sessione di apertura; momento pranzo e convivialità; pomeriggio attività auto-organizzate; tardo pomeriggio spazio di convergenza dei 5 pilastri; sera attività culturali e animazioni
Venerdì 9: mattina attività auto-organizzate; pranzo e convivialità; pomeriggio attività auto-organizzate; tardo pomeriggio spazio di convergenza per la proposta di azione e proposta di strategia comune; sera attività culturali e animazioni;
Sabato 10: mattina ed eventualmente primo pomeriggio presentazione del lavoro e delle proposte d’azione dei pilastri (in forma sequenziale per temi o attraverso un momento unico da costruirsi con metodologia innovativa); tardo pomeriggio Firenze 10+10 “in piazza”; dalle 18 festa in Oltrarno.
Domenica 11: momento finale e chiusura (modalità da definire). Pomeriggio: possibilità di incontro Alter Summit e della rete verso il World Social Forum.
Dove dormire e mangiare.
Come muoversi
“Occupy my room”: 520 posti letto sono offerti gratuitamente ai partecipanti grazie alla Campagna “Occupy my room” per l’accoglienza di chi ha un budget ridotto per il pernottamento. L’invito a c hi vive a Firenze e nei dintorni è quello di mettere a disposizione gratuitamente un posto letto o una stanza presso la loro casa.
Un’occasione di incontro, semplice e informale, con la città e con i suoi abitanti. Hanno aderito alla Campagna 200 famiglie per circa 250 posti letto oltre ad alcune case del popolo, circoli e centri civici per altri 260 posti, così suddivi si: Circolo Il Progresso – 100 posti; Stazione di Confine – 40 posti; Centro sociale Il Pozzo, Le Piagge – 30 posti; Cdp Settignano – 25 posti; Riciclaggio e Solidarietà, Mani Tese – 20 Crc Brozzi – 15 posti; Circolo Primo Maggio Le Sieci – 15 posti; Circolo Arci Quinto Basso (Sesto F.no) – 15 posti.
Convenzioni per la ristorazione: all’interno della Fortezza saranno aperti il Bar Zenzero e il Self service Gerist, all’esterno sarà applicato il 10% di sconto sulle consumazioni presso: Cdp 25 aprile, Circo lo Porta al Prato, Url San Niccolò, Cdp Settignano, Crc Brozzi, Circolo Risorgimento, Circolo Il Progresso, Circolo Arci Casellina
Convenzioni per la mobilità: Trenitalia: 20% per i singoli; 30% per gruppi 10-49 persone; 40% gruppi oltre 50 persone | ATAF: biglietto 4 giorni – euro 5 | Noleggio Bici: convenzione con coop Ulisse, 3 euro al giorno