Testo a cura della redazione
Dieci anni di Middle East Now Festival di cinema e cultura del Medioriente che regala alla città di Firenze non solo alcune delle più belle pellicole attuali provenienti da tutta l’area geopolitica ma anche mostre come quella che si inaugurerà il 5 aprile alla Fondazione Studio Marangoni di via San Zanobi 19r. Protagonisti gli scatti della fotografa libanese Dalia Khamissy. Ha pubblicato i suoi lavori inmezzo mondo da quando, nel 2005 ha deciso di raccontare il suo paese, ancora una volta martoriato dalle bombe della guerra con Israele. Oggi porta a Firenze le storie di donne e uomini che dalla Siria sono stati scacciati dal conflitto con l’Isis ed hanno trovato rifugio in Libano. Oltre un milione di siriani ha trovato rifugio il Libano dall’inizio della guerra otto anni fa. Dal 2011 la fotografa libanese Dalia Khamissy ha attraversato il Libano raccontando per Ong, giornali e magazine internazionali le diverse storie dei rifugiati siriani. Ritratti e momenti di quotidianità svelati con grande intensità artistica: storie di uomini, donne e bambini fuggiti dagli attentati, dalle battaglie, dai rapimenti. Alcuni di loro sono stati gravemente feriti, hanno perso i familiari o le persone amate, altri ancora sono fuggiti perché minacciati o a rischio di essere rapiti. Adesso tentano di costruirsi un’esistenza dignitosa in Libano, dove hanno incontrato condizioni di vita altrettanto difficili e sognano la fine della guerra e il ritorno in patria.
Sempre per il MEN al Cinema La Compagnia installazione multimediale “Flavours of Iraq” (dal 2 al 7 aprile). 20 cortometraggi animati in cui Alani e Cohen si appellano ai cinque sensi per un ritratto dell’Iraq attraverso i ricordi delle visite familiari del reporter, in cui si mescolano il sapore del gelato all’albicocca con l’odore della polvere da sparo e il rumore degli attentati. Da adulto Alani trascorre diversi anni lavorando come giornalista e si trova di fronte al terrore e alla guerra. Attraverso la narrazione di eventi minori emerge la storia della famiglia di Alani e di un intero paese distrutto dalla guerra, in cui nonostante tutto c’è ancora spazio per l’amore, la bellezza, l’umorismo e soprattutto l’umanità.
Infine alle Murate, dal 4 aprile al 4 maggio “The Glass between us” presentano la mostra Mohammad Alfaraj: dedicata al giovane artista saudita, protagonista della quinta edizione
della residenza d’artista “Middle East Now x Crossway Foundation Residency ” realizzata in collaborazione con Le Murate.
Con questo progetto l’artista esplora il concetto di barriera tra apparenza e realtà: un invito a guardare il mondo che ci circonda con gli occhi di un bambino, con la meraviglia e lo stupore di chi osserva le cose per la prima volta.