Testo di Luisa Fazzini

Il termine chiave è Appartenenza. Appartenenza a un paesaggio, alle modifiche intercorse nel tempo, alla sua cura. Mai come in questi giorni. E Geografica si ferma, posticipando l’uscita di un articolo su di un saggio di assoluta attualità didattica come “Paesaggio e società” di Benedetta Castiglioni.

Si ferma per raccogliere il senso della sua esistenza. Appartenenza e Tutela. I due cardini di un pensiero geografico che, pur impregnato più di humanitas che di scientificità, converge verso un’urgenza collettiva. Il prendere coscienza che l’insegnamento geografico è centrale nella formazione dell’individuo. Se possiamo non conoscere un poeta o un romanziere, se possiamo non saper applicare un teorema o comprendere una conversazione in lingua straniera, non possiamo ignorare l’elemento in cui tutti siamo immersi: il paesaggio. Da esso dipende il nostro benessere psicologico, economico e sociale.

Ridurre l’apprendimento geografico a elenchi mnemonici, a corse contro il tempo, è delittuoso. Sono i dossier di approfondimento dei testi, così liberi e vaganti, eppure così essenziali, che costituiscono l’osservatorio privilegiato sulla disciplina. Il libro di testo offre la doverosa, necessaria organizzazione dei concetti e dei dati per una lettura condivisa e comunitaria del paesaggio. Ma è nell’Appartenenza che nasce istintivo il sentimento della Tutela. Senza Appartenenza e senza Tutela il nostro studio decade a esercizio scolastico, oserei dire sterile. Invece deve essere vita. Vita nello sguardo dei ragazzi che colgono ciò che desiderano migliorare, degli adulti consapevoli dei riflessi dei loro comportamenti, della politica attenta alla nostra Casa. A cosa serve sapere di quante porte e finestre essa è dotata, qual è la sua metratura, se non ne vedo il principio di allagamento in cantina, la scintilla d’incendio in cucina?

Quindi fermiamoci. Leggiamo il prossimo mese con attenzione l’articolo su “Paesaggio e società” compendio di più di vent’anni di ricerca universitaria appassionata e propositiva di Benedetta Castiglioni. Prendiamo appunti direttamente dal saggio su come vivificare la geografia non solo nei livelli di lettura, ma nel senso profondo del suo insegnamento, nel cuore che pulsa dentro all’acquisizione di una conoscenza.

L’Appartenenza è la somma della geografia oggettiva e soggettiva e solo lavorando in questa duplice dimensione nasce la Tutela. Con questa visione è nata Geografica e con questa visione vuole continuare, consapevole di non essere un contenitore scientifico, ma un’orizzonte aperto di visioni condivise in nome del nostro Futuro. Sui banchi di scuola e oltre. Quindi, ora che Erodoto 108 è tornato ad essere una rivista on line gratuita, usciranno periodicamente esempi di attività didattiche prese dalle sue pagine. E se non vi siete ancora scaricati il primo numero on line ecco il link: https://www.erodoto108.com/numero-36-il-senso-dei-luoghi/

E Geografica ricomincia a lavorare.