Testo di Isabella Mancini
Maestro è maestro. Ha tracciato il solco della storia della fotografia con alcuni scatti che fanno parte del nostro panorama culturale collettivo. Steve McCurry ha messo radici in Italia e adesso approda al Museo Civico di San Sepolcro, che ospita opere di Piero della Francesca, Andrea della Robbia, Pontormo. “Steve McCurry Icons”, curata da Biba Giacchetti, raccoglie in circa 100 scatti l’insieme della sua vasta produzione. Si parte con degli scatti in bianco e nero, realizzati tra il 1979 e il 1980 nel suo primo reportage in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin che combattevano contro l’invasione sovietica.
Dall’ Afghanistan veniva anche Sharbat Gula, la ragazza che McCurry ha fotografato nel 1984 nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che è diventata una icona assoluta della fotografia mondiale.
Le fotografie di McCurry ci raccontano di uomini e donne lontane nel tempo e nello spazio ma accomunati da stessi sentimenti, stessa fierezza, stessa dignità.
Si apre dunque la mostra con una serie di ritratti e ci si sposta a conoscere i fatti che hanno toccato i più disparati angoli del mondo.
In una audioguida disponibile gratuitamente per tutti i visitatori, Steve McCurry racconta in prima persona molte delle foto esposte. Inoltre, un primo video proiettato in mostra accompagna le foto del primo reportage in Afghanistan; in un secondo video, McCurry racconta la sua lunga carriera e soprattutto il suo modo di intendere la fotografia. Un ultimo filmato, prodotto da National Geographic è dedicato alla lunga ricerca che ha portato Steve McCurry a ritrovare la “ragazza afghana”, 17 anni dopo il famoso scatto.
La mostra è promossa dal Comune di Sansepolcro ed è organizzata da Civita Mostre in collaborazione con SudEst57.
Steve McCurry. Icons
a cura di Biba Giacchetti
28 giugno – 5 novembre 2017
Museo Civico Sansepolcro
Via Niccolò Aggiunti, 65