una mostra a cura di Ilaria Borsieri e Yuri Materassi
dal 27 Gennaio al 09 febbraio 2014
presso la Galleria IAC, Via della Croce 41, Impruneta (FI)
INAUGURAZIONE PER IL GIORNO DELLA MEMORIA, lunedì 27 gennaio, ore 19.00
Ingresso libero. apertura: gio-ven 16-19, sab-dom 10-19
Che valore può avere un “NO”? Quello che pronunciarono gli oltre 600.000 militari italiani che si rifiutarono di aderire al nazifascismo, sicuramente aveva un valore altissimo. Un valore di “libertà”, che pagarono sulla loro pelle con la prigionia e in molti casi con la morte.
Quelle di questa mostra sono due storie d’internamento, narrate attraverso gli sguardi e i ricordi dei nipoti di chi fece quella scelta così coraggiosa. C’è la storia di Elio e quella di Mariano.
Elio fu catturato a Milano, quando era ancora militare, e costretto prigioniero prima in Polonia, poi in Germania. Elio aveva con sé un diario, pezzi di carta, e su quelle pagine fissò la memoria di scene atroci e vita quotidiana da prigioniero. Suo nipote, Yuri, dopo oltre 60 anni è tornato in quegli stessi luoghi, da uomo libero, e ha provato a raccontare la storia di suo nonno attraverso lo sguardo della sua macchina fotografica, trasferendo in immagini una storia di sofferenza ma anche di speranza.
Poi c’è la storia di Mariano che fu catturato in Grecia con il suo reggimento, disarmato, fatto prigioniero dai tedeschi e prima internato nel Lager di Sandbostel e poi a Kiel.
Uomo di forte tempra, solare e positivo, non ha mai perso la speranza, nonostante le sofferenze patite di poter tornare vivo a casa e di un futuro di pace.
Sua nipote, Ilaria, ha iniziato quattordicenne un percorso di studio personale su internamento e deportazione non solo per un bisogno di comprendere la storia ma anche e soprattutto per capire come essa influenzi il nostro presente ed il futuro e per permettere alla memoria delle atrocità passate di rimanere viva e di insegnare alle giovani generazioni i valori che suo nonno ha trasmesso a lei.
Infine, completano la mostra un’introduzione alla storia degli I.M.I. curata dall’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione e loro familiari) e un breve video con fotografie d’epoca di Vittorio Vialli, il terzo I.M.I. di questa mostra e, se volete, la terza storia di un coraggioso “NO”.