Se Maometto non va alla montagna la montagna andrà da Maometto. Ed ecco che nel capoluogo toscano, per tre giorni, arriveranno grandi nomi della letteratura mondiale. Dal 12 al 14 giugno, il Festival degli Scrittori, che si svolge in contemporanea con il Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze, dedicato alla traduzione e alla narrativa straniera, ci farà conoscere Juan Gabriel Vásquez (Il rumore delle cose che cadono, Ponte alle Grazie), Jeanette Winterson (Perché essere felice quando puoi essere normale?Mondadori), Atiq Rahimi (Maledetto Dostoevskij, Einaudi), Etgar Keret (All’improvviso bussano alla porta, Feltrinelli), Jennifer Egan (Guardami, minimum fax). Ma non solo. Ci sarà un omaggio a Niccolò Machiavelli, dedicato ai 500 anni de Il Principe, che vedrà protagonisti all’Odeon, Laura Morante e Jeremy Irons (13 giugno).
Apertura del festival con una lectio magistralis di Patrick McGrath. Scrivere la follia il tema del suo intervento come del suo ultimo lavoro letterario, L’estranea, appena ripubblicato da Bompiani in edizione Vintage. Da segnalare anche la ‘passeggiata jamesiana‘, un cult-tour sui colli fiorentini sulle tracce dell’autore di Ritratto di signora, con una guida d’eccezione: l’irlandese Colm Tóibín autore di una biografia di Henry James ormai introvabile, The master, pubblicato da Fazi nel 2004.
Al tema dell’Italia e di Firenze vista dagli altri (scrittori stranieri, visitatori, fiorentini emigrati altrove) è dedicato l’incontro con Mario Fortunato, Luca Doninelli e Francesco M. Cataluccio, autori di tre libri recenti su questo argomento. Ovviamente sono molti i reading organizzati con Antonio Scurati, Christian Raimo, Alessandro Raveggi, Vanni Santoni, Elena Stancanelli, Giorgio Van Straten, Andrew Sean Greer, Alberto Manguel e Edmund White. Da segnalare la conversazione tra Michael Cunningham e Jennifer Egan, entrambi vincitori del Premio Pulitzer.