testo e foto di Andrea Semplici
Accade così. Un messaggio appare sul video del cellulare, un messaggio spedito alcuni giorni fa, che il mio telefono aveva nascosto. Poi oggi leggo che il reparto di oncologia infantile dell’ospedale La Mascota di Managua è stato dedicato a Fernando Silva. Qualcosa è accaduto in questi giorni, era quel messaggio perduto: se ne è andato Fernando Silva. Il primo di ottobre. Come sarà il clima a Managua? Sarà finita la stagione delle piogge?
Ho fatto in tempo a conoscere Fernando (il tempo è stato generoso con me: ho fatto in tempo a conoscere molti ‘grandi vecchi’ prima di diventare anche io un vecchio): a Managua, il giorno stesso della mia partenza, l’ultima persona che incontrai. Marlon, il taxista, ci portò fino alla sua casa. Era malato, Fernando, desolato per la morte della moglie, ma parlammo nella veranda della sua casa e bevemmo carcadè. Accettò di farsi fotografare. Fernando è stato un rivoluzionario, un sandinista, un poeta, uno scrittore e un grande medico, un grande pediatra. Nel Nicaragua da ricostruire dopo mezzo secolo di dittatura lui ebbe a cuore il destino dei bambini affetti da leucemia. Ho provato a raccontare questa storia:
http://www.andreasemplici.it/…/nicaraguala-poesia-e-il-tum…/
Fernando volle che la poesia fosse uno strumento di cura per il bambini. Trovò alleati in medici italiani. E’ stata, continua a essere una bella storia.
Un piccole editore Rayuela Edizioni ha pubblicato, in italiano, le sue poesie, il libro si chiama ‘Di proprio pugno’. Leggo: ‘Il miglior vestito/che si può mettere a un bambino/è il vestito/che lui sporca/pisciandoci/rompendolo macchiandolo/perché è da tutto questo/che si differenzia il bambino/dal vasetto cinese/che sta sul tavolo della sala’.